Liturgia: da capire - L'alfabeto dell'anima di don Prospero

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L'alfabeto dell'anima
di don Prospero Bonzani
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Liturgia: da capire

L > Liturgia
 
Ebr. 9,1: "I sacrifici esteriori non sono graditi a Dio".
 
Signore Dio Altissimo: davanti alla tua maestà ogni lingua tace e noi ben comprendiamo come, davanti a Te, la più adeguata delle parole sia il silenzio.
 
Ma da millenni gli uomini e le donne che sanno stupirsi di essere al mondo sentono anche il bisogno di parlarti: e Tu ascolti quello che ti diciamo come se Tu non sapessi già quello che ti vogliamo dire, prima che noi apriamo bocca!
 
Ti ringraziamo per il dono che hai offerto ai mistici, e talvolta anche a noi, di poterti incontrare nel faccia a faccia, nel contatto intimo e solare, certamente muto, come quando incontriamo, nell'abbraccio muto la persona amata: quel silenzio vale più di tante parole.
 
Ma Tu hai voluto che parlassimo con te, non per informarti di quello che già sai, ma per prendere noi coscienza di quello che ti domandiamo, di chi siamo, di dove stiamo andando.
 
Aiutami a vivere consapevole ogni momento liturgico, con l'attenzione e il palpito che vivo durante la partita della mia squadra, mentre ritiro l'esito medico di una analisi importante, quando firmo un assegno, o nel momento di ricevere una lettera della persona che amo di più.
 
Fammi attento alla Tua liturgia, alimentando l'attenzione perfino. con il sospetto di star parlando al vuoto: noi, piccole formichine abbandonate su di un pulviscolo della galassia, stiamo parlando col Creatore dell'Universo: forse troppo bello per essere vero?
 
Fammi attento alle parole della Tua liturgia: Tu hai deposto fra quelle righe un messaggio speciale per me: guai a me se lo perdessi!
 
Fammi attento alla Tua liturgia, ricordando che quelle stesse parole, in varie lingue, sono state pronunziate da miliardi di persone nei secoli, ed oggi stesso quelle stesse parole attraversano oceani e continenti.
 
Fammi attento alla Tua liturgia perchè non si tratta ne solo di una lezioncina istruttiva ne di una ossequiente commemorazione: Tu hai detto di essere Tu stesso, personalmente presente quando "due o tre", o più ancora, si raccoglievano nel Tuo nome.
 
Fammi attento alla Tua liturgia sintonizzando pensiero, sentimenti e voce con tutti gli altri credenti che pregano con me: sento che stiamo anticipando qui in terra le armonie eterne, luminose, gaudenti, del Cielo!
 
Grazie per l'esperienza sempre fiorita del rito domenicale, questo giorno in cui non si lavora, per dirci l'un l'altro che non siamo al mondo per lavorare, ma per amore ed essere amati.
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