Gesù: chi sei? - L'alfabeto dell'anima di don Prospero

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L'alfabeto dell'anima
di don Prospero Bonzani
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Gesù: chi sei?

G > Gesù
Lc. 6,5 "Il Figlio dell'Uomo è Signore del Sabato"
Chi sei tu, Gesù? L'umanità divide il computo dei anni collocandoli prima o dopo della tua nascita. Già nel tuo Vangelo diversi i tuoi volti. E innumerevoli le letture della tua vita, alcune oneste, altre critiche, altre mitiche, altre blasfeme!
"Chi sono Io per te?" Non permettere, Signore, che il mio cuore possa palpitare per una domanda più che per questa.
Concedimi, Signore, la consolazione di sentire quanta profonda comunione fiorisca tra le persone che si pongono con me, questa stessa drammatica e sublime domanda!
Non permettere, Signore Gesù, che la persona che più amo nella mia vita possa conoscere una domanda più esaltante di questa: neppure la domanda sul mio amore per lei.
Perchè se tu sei "qualcuno" l'Amore di noi due può essere eterno; se tu sei uno dei tanti, anche il nostro amore è uno dei tanti, condannato alla fine.
Làsciati incontrare nel volto di uomo appassionato dell'avventura di vivere mangiato dalle tue folle, esule e zingaro fin dal tuo nascere dall'Immacolata nella bratta di una stalla,
poeta davanti ai passeri e ai gigli del campo, operatore di miracoli schierato dalla parte dei sofferenti. Làsciati scoprire nel volto delle tue contraddizioni: banchettante con i ricchi e fustigatore delle loro ricchezza, innamorato solitario del Padre e comiziante di lui sulle piazze,
erede dei millenni e profanatore di millenarie tradizioni, rivoluzionario, filosofo e amico dei "Piccoli", furente con il peccato e appassionato dei peccatori, resuscitatore di cadaveri e cadavere sulla ghigliottina della pubblica piazza.
Ma più ancora incantami, Signore, del tuo volto di figlio di Dio, Creatore nel grembo di una tua infinitesimale creatura, compagnia di Dio sui passi dell'Uomo.
Mostrami il tuo volto, necessario come perdono di Dio alle nostre ferite, come capacità di Dio di lasciarsi ferire dall'Uomo, come Parola di Dio e indicazione definitiva della felicità nel groviglio dei miei sentieri, come Resurrezione dell'Uomo, come Promessa vivente di "Cieli nuovi e terre nuove"!
Conducimi a desiderare, Signore, per chi amo, che senta il tuo volto più necessario del mio di uomo, di donna!
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