Tavola: cibarsi da persone, e credenti "a tavola con Gesù) - L'alfabeto dell'anima di don Prospero

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L'alfabeto dell'anima
di don Prospero Bonzani
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Tavola: cibarsi da persone, e credenti "a tavola con Gesù)

T > Tavola
Mt 9,10: "Pubblicani e peccatori si misero a tavola con Gesù".
E' certamente il più primordiale dei bisogni, questo del mangiare. E Gesù si adegua volentieri a questa necessità, mettendo la sua onnipotenza al servizio della fame della gente.
Ancora, Gesù, ti dimostrasti sensibile agli inviti a tavola delle più disparate persone. A tavola ci lasciasti i tuoi discorsi più impegnativi, fino a lasciare sulla tavola te stesso, Corpo e Sangue!
Ma il tuo stile di sederti a tavola dovrebbe insegnare qualcosa di prezioso anche a noi che, purtroppo, non conosciamo i sintomi della fame!
Non è forse il primo gesto del bambino venuto alla luce, il gesto di attaccarsi al seno di Mamma? Non è forse il principio di un lento rifiuto alla vita la recentemente diffusa anoressia? Non ha forse scelto Gesù la tavola per profferire le sue parole più decisive, fino alle parole della consacrazione eucaristica?
Ma non ci sarà allora un modo di mangiare "da credente" che ci separa dalla tavola dei non credenti, dalla fame delle belve?
Trasforma, Signore, la greppia affannosa dei più tanti, in momenti di incontro e di pace dove si attende di vedersi riempire il cuore più che il piatto.
Libera dalla golosità raffinata le nostre mense, preferendo usare il tempo per chi non ha cibo, materiale o spirituale, piuttosto che per una confezione raffinata del cibo per la nostra tavola.
Libera parimenti dalla fretta nevrotica le nostre tavole, dove il cibo è consumato senza calore e senza "poesia", trasformandoci in animali affamati, ciechi e sordi davanti a chi pranza accanto a noi.
Insegnami a dimostrare l'accoglienza all'ospite non solo quando gli preparo un piatto più ricercato, ma soprattutto quando glielo preparo semplicissimo, perchè lo conosco desideroso di stare con me più che con i miei piatti.
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