Tavola: cibarsi da persone, e credenti "a tavola con Gesù)
T > Tavola
Mt 9,10: "Pubblicani e peccatori si misero a tavola con Gesù".
E' certamente il più primordiale dei bisogni, questo del mangiare. E Gesù
si adegua volentieri a questa necessità, mettendo la sua onnipotenza al servizio della fame della gente.
Ancora, Gesù, ti dimostrasti sensibile agli inviti a tavola delle più
disparate persone. A tavola ci lasciasti i tuoi discorsi più impegnativi, fino a lasciare sulla tavola te stesso,
Corpo e Sangue!
Ma il tuo stile di sederti a tavola dovrebbe insegnare qualcosa di prezioso
anche a noi che, purtroppo, non conosciamo i sintomi della fame!
Non è forse il primo gesto del bambino venuto alla luce, il gesto di
attaccarsi al seno di Mamma? Non è forse il principio di un lento rifiuto alla vita la recentemente diffusa
anoressia? Non ha forse scelto Gesù la tavola per profferire le sue parole più decisive, fino alle parole della
consacrazione eucaristica?
Ma non ci sarà allora un modo di mangiare "da credente" che ci
separa dalla tavola dei non credenti, dalla fame delle belve?
Trasforma,
Signore, la greppia affannosa dei più tanti, in momenti di incontro e di pace
dove si attende di vedersi riempire il cuore più che il piatto.
Libera dalla
golosità raffinata le nostre mense, preferendo usare il tempo per chi non ha
cibo, materiale o spirituale, piuttosto che per una confezione raffinata del
cibo per la nostra tavola.
Libera
parimenti dalla fretta nevrotica le nostre tavole, dove il cibo è consumato
senza calore e senza "poesia", trasformandoci in animali affamati,
ciechi e sordi davanti a chi pranza accanto a noi.
Insegnami a
dimostrare l'accoglienza all'ospite non solo quando gli preparo un piatto più
ricercato, ma soprattutto quando glielo preparo semplicissimo, perchè lo
conosco desideroso di stare con me più che con i miei piatti.