Malattia: corredentori - L'alfabeto dell'anima di don Prospero

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L'alfabeto dell'anima
di don Prospero Bonzani
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Malattia: corredentori

M > Malattia
 
Col. 1,24: "Completo nel mio corpo quello che manca ai patimenti di Cristo".
 
Non posso capire, Signore, a cosa serva una persona che non serve a niente, se non a far spendere tempo, fatica e soldi a vuoto: ma Tu hai detto che "per chi ama, tutto coopera al bene".
 
Tu, Onnipotente, sei stato il primo degli impotenti, quando stendevi le mani sulla croce, paralizzato in attesa della fine: ma hai trascorso anche quei momenti decidendo di amare. Allora non hai perso tempo! Sono convinto che non esista umana ragione per giustificare la vita di chi vive solo soffrendo e facendo soffrire. Ma, davanti alla Tua Croce, ecco, posso credere che la tua onnipotenza sa trarre il bene anche dal male. Sa trasformare la spazzatura in concime. Sa trarre da quel concime fiori che altrimenti non sarebbero mai sbocciati.
 
Fammi ricordare le parole dell'Apostolo Paolo quando esclama "...Lui il capo, noi le membra, perciò soffro nella mia carne quello che manca ai patimenti del Cristo". Così la malattia può essere "grazia" oltre che "dis-grazia".
 
Fammi impaziente di poter finalmente scrutare di là il bene misterioso che io ho ricevuto di qua, attraverso le mani inchiodate del bambino cerebroleso, del giovane steso dall'AIDS, del malato terminale che non trova la strada per arrivare più velocemente al traguardo.
 
Nel tuo giardino delle origini pare che non ci fossero nè malati nè ospedali. Ci pensò il peccato a inventarli. Ma noi vorremmo ringraziarti oggi, Signore, per aver inventato la salute, come per aver permesso la malattia!
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