Dio: paura di Dio
D > Dio
Es 3,6: "Mosè aveva paura di guardare verso Dio".
Anzitutto paura: mi sembra il sentimento più ragionevole.
Anzitutto paura che tu non ci sia e che tu sia una mia invenzione generata
dal terrore della solitudine nell'universo, e anche accanto a quelli che amo ma non possono "fondersi"
con me.
Poi paura di vedermi nudo, scoperto, brutto e cattivo davanti alla tua
infinita perfezione: non ci sarebbe amor di Dio senza santo timor di Dio!
Poi paura di perdere la fede in Te, stella polare della mia vita. Sento più
paura di perdere irrimediabilmente la fede in Te che di perdere irrimediabilmente la salute
mia e di chi amo.
Poi la paura, perchè no?, dell'inferno! Io penso che Tu ci faresti una
pessima figura a "mandare" qualcuno all'inferno perchè vorrebbe dire che la tua Onnipotenza non ce
l'ha fatta a convincere la sua libertà. Ma comunque sia il tuo Vangelo ne parla chiarissimamente e non mi
sentirei cristiano se, come spesso capita, parlassi dell'inferno solo sorridendo, quasi uno scherzo per
esorcizzarne l'esistenza.
Paura poi di non volerti abbastanza bene. Paura di deludere i sogni di luce
che hai fatto su di me.
Paura della tua memoria: lo so che Tu dici che se anche i miei peccati
fossero rossi come scarlatto Tu li faresti bianchi come neve. Ma sono io che non riesco a dimenticare certi
momenti di squallore della mia vita non riesco a pensare che Tu ci riesci.
Paura di dimenticarti, di vivere un giorno intero, un'ora intera, senza
ricordarmi di Te, come invece ricordo almeno una volta all'ora il volto di chi amo.
Paura di sentirmi troppo solo, nel mio ambiente, a credere in te, a
ricordarmi di Te, in questo mondo dove sei il grande assente.
Consolami, Signore, al pensiero che se tu mi fai per tanti versi tanta
paura, c'è possibilità allora che tu conti davvero qualcosa per me!