Gratuità: difficile
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Lc 14,12: "Quando offri un pranzo...."
Signore Gesù!
Guardando attorno a me, in questo mondo dove ogni mano sembra tendersi per afferrare,
vengo assalito dalla tentazione di credere che davvero l'amore non esista, o è
un ricordo daltri tempi, o una debolezza di fragili personalità che non sanno
vivere all'assalto!
Ma guardando dentro di me il panorama si
rabbuia ancora di più! Quei gesti che per tutti sono fiori d'amore per il mio
prossimo, ecco che di quei fiori scopro le radici avvelenate dentro il mio
cuore, abitato da sentimenti incontrollabili di cupidigia, di giudizio, di
bramosia, di voluttà: che fatica l'amore!
E se guardo in trasparenza i singoli gesti
d'amore, il sorriso, la mano, il bacio, l'abbraccio, l'amplesso, li scopro gesti
che tutto dicono con il mio corpo per dare, ma tanto invece fanno per prendere.
Per prendere attenzione, riconoscenza, piacere, possesso.
Sarà dunque
possibile l'Amore? Sarà umano credere nell'amore o sarà invece più ragionevole
che esistono solo forme più grossolane o più raffinate di egoismo?
Insegnami a
credere soltanto sulla tua Parola nell'Amore gratuito che non solo non esige
contraccambio, ma neppure esige il ringraziamento, e neppure esige di essere
conosciuto dagli altri, e neppure esige di essere scoperto da chi è amato e
servito, e neppure esige per me stesso la solitaria gratificazione interiore, e
neppure esige l'interesse ultraterreno alla banca del Paradiso: amore per il
vero bene dell'altro, e basta! Ti ringrazio, Signore, per l'incontro con quel
fidanzato che ama tanto la sua fidanzata da sentirsi disposto a mettersi da
parte quando intuisce che un altro uomo avrebbe potuto renderla più felice.
Fammi
sensibilmente percepire, Signore, la totale gratuità del tuo amore per me, così
da tentarne io il trabocco nella mia parziale gratuità verso i fratelli!