Amore privilegiato
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Gv 21,20-25: "Quel discepolo che Gesù amava".
Tu sapevi, Signore, che
non ci è possibile amare tutti: nel nostro cuore non c'è posto abbastanza.
Così anche Tu hai voluto
bene a tutti, ma non a tutti allo stesso modo: chi volesse proprio bene a tutti
allo stesso modo, forse non
vuole davvero bene a nessuno.
Tu, Signore, non hai voluto bene ai più
belli, nè ai più simpatici, nè ai più intelligenti: forse hai voluto bene
soprattutto a quelli ai quali non voleva bene nessuno.
Insegna anche a me, Signore, come avvertire
una privilegiata simpatia per gli Ultimi, nel mio ambiente di lavoro, del
condominio e della stessa mia famiglia.
Tu hai amato tua Madre, anzitutto, siccome
aveva creduto in Te quando il Vangelo stesso dice di lei e di Giuseppe che non
capivano bene le Tue parole.
Insegna anche a me ad
innamorarmi degli innamorati di Te, ciechi e folli per fede!
Tu hai amato Zaccheo, i bambini, il giovane
ricco, Marta e Maria, il buon ladrone... e perfino la Peccatrice che ti ha
profumato i piedi di un olio costoso, sottratto ai Poveri: Tu porgevi ad essi
un amore privilegiato, diverso dal Tuo amore per tutti: insegnaci a non cadere
nella trappola dei pochissimi amori particolari e poi tutto il mondo piatto!
Insegnami invece a moltiplicare i miei amori privilegiati!
E poi, soprattutto,
Giovanni, questo discepolo giovinetto che il Vangelo non ha paura di chiamare
"il discepolo che Gesù amava": era quello che più si è lasciato
incantare dal tuo sguardo, quello che più ha saputo palpitare all'unisono col
tuo Cuore, chinandosi, come riferisce l'Evangelo, sul tuo petto. Concedimi,
Signore, momenti d'incontro privilegiato, solitario, sentimentale, corpo a
corpo con Te! Ma concedici anche di avere degli Amici privilegiati non per
simpatia, intelligenza o attrazione fisica, ma soprattutto perchè con loro è
più che con altri possibile parlare dell'esperienza di te, parlare dei Poveri,
palpitare per il Tuo Regno, confidarsi quello che Tu sveli al cuore profondo di
ciascuno di noi due.