Chiamata: interiore
C > Chiamata
Sal. 65,5: "Beato
chi hai chiamato vicino".
Grazie,
Signore Gesù, perchè non ci hai chiamati con una inserzione sul giornale. Tu
hai scelto i tuoi uno per uno, chiamandoli mentre li guardavi negli occhi.
Concedi anche
a noi momenti in cui sentirci chiamati dentro dalla tua voce che parla al cuore,
che guarisce le sue ferite, che mi fa alzare il capo che reclinavo
costantemente sconfitto.
Anche a noi, che abbiamo ascoltato nella folla il tuo Vangelo, concedi una
tua parola sussurrata all'orecchio, un tuo sguardo tutto per me: ci hai fatto
capaci di sperimentare davvero l'amore soltanto ad uno ad uno!
Insegnami quel
silenzio, Signore, dove lo sgomento della mia solitudine mi fa ascoltare una
chiamata che non può essere la mia voce, ma soltanto l'eco della tua.
Ricava,
Signore, di tra la nebbia del mio cuore, quello spazio luminoso in cui, come
Matteo io possa sentire il tuo sguardo posarsi su di me, carezza sul mio cuore!
Concedi anche
a me, nel ricordo vivo delle tue chiamate interiori, di chiamare parlando non
alle orecchie ma al cuore di chi chiamo per nome!
Signore Gesù,
tu hai fatto festa con Matteo, traditore del suo popolo venduto ai Romani, non
per il cibo raffinato e per il vino squisito ma perchè tu credevi intensamente
nel brigante Matteo: così tu hai chiesto di mettere in tavola anzitutto
l'accoglienza!
Inventami,
Signore, a ogni tavola, modesta o festiva, anonima o familiare, piatti gustosi
d'accoglienza, come quando si perde il gusto di guardare nel piatto per il
gusto di fissarsi negli occhi.