Sofferenza: perchè domandare perchè? - L'alfabeto dell'anima di don Prospero

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L'alfabeto dell'anima
di don Prospero Bonzani
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Sofferenza: perchè domandare perchè?

S > Sofferenza
Qo 3,19: "L'uomo non è superiore alla belva: tutto è vanità".
Non permettere, Signore, che il mio cuore arido e la mia mente, attrezzatissima ma superficiale, possano cestinare nel cassettone delle cianfrusaglie inutili le domande sul senso del dolore.
Non permettere, Signore, che io mi impegni a combattere la sofferenza, propria e altrui, dalla telefonata di conforto all'impiego delle ultime ricerche scientifiche per una inquietante analisi medica, lasciandomi travolgere dal da fare fino a cancellare l'incancellabile domanda di sempre: "Ma perchè?".
Mettimi a disagio davanti alle persone, nel piccolo e nel grande, impegnate a porre rimedi, a lottare contro l'ingiustizia, a confortare e coscientizzare le vittime, senza fermarsi mai davanti alla domanda senza apparente risposta del: "Ma perchè?".
Voglio vivere e sentire fino in fondo nel mio piccolo, ferito cuore agitato dal fantasma del dolore, lo scandalo della sofferenza. Voglio sentire la tentazione di spiegazioni sciocche ("è colpa di qualcuno") e perfino la tentazione di bestemmiare ("è colpa di Dio") se questo è il prezzo di pormi la domanda sul senso del dolore.
Non voglio assomigliare alla squadra dei qualificatissimi e zelanti professoroni della corsia che sperimentano, magari con successo, le ultimissime terapie, passando accigliati, impensieriti, intelligentoni e magari anche affettuosi, tra i letti della corsia, senza fermarsi mai a inginocchiarsi davanti al mistero senza umana risposta che alloggia nel letto numero chissà quale.
Scampami altresì, Signore, dal pensiero luciferino di decidere che siccome non c'è chiara risposta, non merita neppure lasciarsi interpellare dalla domanda: non voglio mettere la testa sotto la sabbia, come lo struzzo, anche se non so come difendermi dal cacciatore.
Mettimi in cuore quel guizzo che, tolta la testa dalla sabbia, mi permette di alzare lo sguardo verso il cielo, che pure intravvedo fosco e nuvoloso, impenetrabile, ma so che dietro le nuvole c'è il sole, e "domani" lo vedrò!
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