Santi: del tutto solo di là
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Gb 19,1-23: "Dopo che questa mia pelle sarà distrutta vedrò Dio".
Possano, Signore, queste righe del Santo Giobbe trovare Genitori, Educatori
coraggiosi, capaci di
porgerle serenamente alle mani dei giovani, proprio ora che l'americanata
di Hallo , la festa della zucca
illuminata e ridente, vorrebbe esorcizzare la morte deridendola.
Se Cristo ha
vinto il peccato ha vinto anche la morte, che ne è il pungiglione. Così il
nostro corpo non è più definitivamente corruttibile!
Proprio per
sobbalzare di gioia e riconoscenza di una notizia così sconcertante, voglio
proprio rivisitare l'usanza secolare dei monaci che pregavano, scrivevano e
mangiavano tenendo la mano sul teschio di un loro confratello defunto: in
questo mondo di agitati, frenetici, indaffaratissimi presunti immortali, è
troppo importante prendersi una mano nell'altra mano e pensarsela in polvere!
Fammi attento,
Signore, alla sorte di questo mio corpo, oggi vivace, caldo, profumato,
trafitto, esultante, gaudente, avvizzito e domani polvere leggera al vento del
tempo.
Dammi parole,
Signore, per offrire anche ai giovani il gusto severo della visita ai resti
fugaci di questi innumerevoli uomini e donne che hanno palpitato, amato,
sognato prima di me: il "campo-santo", il "cimitero" cioè
"dormitorio".
Insegnami a
calpestare la terra consapevole di toccare le vestigia di chissà quanti che prima
di me lì hanno sofferto e goduto, sperato e amato: vorrei sussultare davanti al
loro mistero prima ancora di pormi la domanda più assillante di tutte: saranno
in Paradiso?
Tu che hai
annunziato la resurrezione, guida il mio sguardo a raccogliere il fiore, la mia
attenzione a gustarne il profumo, nel ricordo pacato di un seme che ha dovuto
marcire per dare quel colore e quel profumo.
Alza il mio
guardo alle stelle, leggendo in esse i segni del loro ultra millenario
luccicare e dissolversi nella notte dei tempi: la mia pupilla raccoglie oggi lo
scintillio di astri che ora non sono più!
Donami
l'incontro prezioso con persone che sanno baciare la mia fronte con più
entusiasmo e più venerazione proprio quando ricordano che un giorno non potrà
più rispondere così calda al loro bacio. Allontana da me l'ansia e l'incubo del
pensiero del mio corpo sbriciolato, ma insegnami a toccare il mio corpo e
l'altrui come tesoro prezioso e fragile, traslucido messaggio delle vibrazioni
di un'anima, custode di una scintilla immortale.
Fammi impaziente all'abbraccio universale e pur corporeo attorno al tuo
corpo di Risorto!