Silenzio: davanti a Dio
S > Silenzio
Sof "Regni il
silenzio davanti al Signore".
E' allora che il Mistero comincia a parlare.
A parlare
sottovoce, sempre più sottovoce, come il venticello leggero che Elia seppe
ascoltare dopo l'uragano, i tuoni e i lampi... Anzi, alla lettera, il testo non
parla neppure di un "vento" ma proprio del "fruscio di un
silenzio leggero"!
E più il
silenzio è leggero più diventa parlante, al punto che ti verrebbe di dire che
non ha diritto di parlare agli altri chi non sa davvero, profondamente,
tacere... e ascoltare se stesso vivere!
E' nel
silenzio profondo che riesco a rabbrividire di paura sentendomi al mondo,
disperso nell'Universo, come scintilla pronta a spegnersi fra un attimo.
Ma è proprio
allora che vivo dentro l'afferrabile certezza che deve esserci un Sole che non
si spegne mai, da cui la mia scintilla si è per un attimo staccata in attesa di
esserne ripresa. Solitudine addio! Compagnia sempre. Quel sole lo chiamano Dio!
E' nel
silenzio profondo che, dopo aver ben spalancato gli occhi per scrutare tutto il
visibile attorno a me, che riesco senza rimpianto a chiudere stretti i miei
occhi.
E allora mi si spalanca dentro l'infmitamente più vasto universo
invisibile, che mi abita.
E' allora che
mi rendo conto di saper "vedere" davvero gli altri visibili a occhi
aperti, solo dopo aver "visto" in silenzio a occhi chiusi un Altro
invisibile che deve assolutamente esserci. E allora mi scappa di pensare che
chi guarda me senza aver prima guardato Dio non "vede" neppure me!
E' allora che interpreto
la voce della mia coscienza come eco indiscutibile di una Voce che da sempre,
ben più che un navigatore satellitare, mi "dice" la strada per
afferrare me stesso e sbocciare dal mio deserto il fiore raro, profumatissimo,
della felicità!
E' proprio nel
silenzio profondo che esco dalla inesorabile prigione di me stesso, tuffandomi
nel canto di piacere e di gioia di chi oggi esulta, condividendo allora le
ferite dei sempre Sconfitti, in ascolto del vagito di chi adesso arriva in
questo mondo e dell'affanno di chi oggi ne parte.
E' solo nel
silenzio profondo davanti alla Parola, che quella Parola non parla più solo
alle mie orecchie ma racconta al mio cuore parole di Vita eterna!
E' solo nel
silenzio profondo e notturno davanti a un Pane spezzato che ascolto
incoraggiato l'invito al continuo "spezzarsi" della mia vita per
vivere vivo.
E' proprio
allora, in tutto questo silenzio profondo, che io, già nato condannato a morte,
sopravvivo vivo, nell'attesa di essere ricomposto, cellula del Risorto,
nell'unico Corpo.
Là dove,
caduto il sipario di questo mondo, il nostro silenzio profondo intonerà
finalmente la canzone senza fine!