Sacerdozio: corporale
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Rom 12,1: "Offrite i vostri corpi come sacrificio vivente, gradito a Dio".
... sulla traccia del teologo indiano Anthony De Mello, che volle coniugare fede cristiana e contemplazione zen.
Grazie Signore, perchè all'inizio della creazione creasti i puri spiriti, gli Angeli, ma quando decidesti di inventare qualcosa di più speciale, inventasti la Donna e l'Uomo, corpo e anima, per così dire. Come mai potremmo comunicare con gli altri, come potremmo parlare, accarezzare, guardare, abbracciare senza il nostro corpo?
Ma grazie ancor di più perchè Tu stesso, Dio Altissimo, perfezione assoluta e spirituale, noi troviamo il coraggio di credere che hai voluto prendere un corpo come tutti noi, nel grembo di una sconosciutissima ragazzina presumibilmente sedicenne: davvero adesso possiamo guardarTi come "uno dei nostri"!
Grazie poi specialmente per la beata innocenza dei nostri corpi come erano usciti tra le tue mani della Tua fantasia: innocenti al punto da poter viaggiare senza vestiti perchè ciascuno guardava l'altro e l'altra in tutta la sua persona, dalla profondità del proprio cuore alla profondità del cuore dell'altro, senza fermarsi alla buccia del suo corpo.
I nostri occhi oggi purtroppo guardano appannati sempre in pericolo di arrestarsi al fascino o al fastidio del corpo dell'altro. Ma il Tuo corpo di Risorto e il corpo salvato di Maria Santissima ci dicono che è possibile anche a noi, come già tentarono i Santi, metterci in cammino verso quella originale innocenza! Perdona Signore, i tuoi fedeli, se per secoli e secoli hanno considerato la propria anima stretta nel carcere del proprio corpo. Incantaci invece di quelle persone così armoniose dentro da farsi come trasparenti: rivelano dai loro occhi il luccichio del tesoro che le abita!
Mettimi in pace, Signore, con il mio stesso corpo. In pace con la sua età. In pace con il suo fascino fisico, capace di sfuggire al tranello della seduzione. In pace con i solchi degli anni, che si accartocciano sul viso e mi appesantiscono nella malattia, senza soffocare il palpito vivace dei cuori. In pace con l'essere nato donna o uomo. In pace con il ricordo che se proprio con il corpo ho iniziato ad esistere, proprio attraverso il mio corpo finirò di vivere.
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Donami, Signore, un corpo capace di diventare appunto sacrificio vivente santo e a te gradito, quando riesce a incantarsi di ogni bellezza, dal fiore alla stella, dalla nota musicale all'ingegno mentale dello scienziato, dal fascino della carezza fino alla fusione dei corpi: non disse forse un Tuo Papa che soltanto la bellezza, quella vera, potrà porgere sulle sue dita il Vangelo all'Uomo di oggi?
Liberami, Signore, da quel corpo che mi racchiude in difesa di me stesso. Regalami un corpo capace di farsi, nella parola, nello sguardo, nell'atteggiamento, ponticello leggero per raggiungere la soglia del Mistero dell'altro senza tentativo alcuno di sfondarne l'uscio con una spallonata.
Beati quegli occhi che sanno fissarti sfiorandoti, lontani dal giudizio, e sanno lasciarsi fissare senza paura alcuna, consapevoli che, comunque si possa essere guardati, l'essenziale non solo è invisibile agli occhi ma inafferrabile da qualunque mano rapace.
Beate quelle labbra che sanno parlare soltanto dopo avere ascoltato in silenzio la sinfonia del proprio cuore e la voce del cuore dell'altro. Beate quelle labbra che sanno raccontare soltanto le cose che contano all'orecchio in attesa di parole che contano. Beate quelle labbra che sanno baciare e lasciarsi baciare soltanto dopo e durante l'incontro dei cuori!
Beate quelle braccia che sanno abbracciare senza rinchiudere. Ma più beate ancora quelle braccia desiderose di allungarsi insieme a chi ci abbraccia, fino a raggiungere chi non è abbracciato mai! Beate quelle mani più felici nel dare che nel ricevere. Beate quelle ginocchia che sanno piegarsi a Terra davanti alla Maestà dell'Altissimo per esserne presi in braccio. Beate quelle mani che sanno congiungersi nel gesto misterioso della preghiera. Beata quella lingua che sa parlare e dialogare per anni con quel Dio muto che non ti può per ora rispondere senza spaventarti!
Grazie perchè il mio corpo andrà disperso chissà dove e chissà quanto come polvere al vento, ma "se anche una mamma si dimenticasse del frutto del suo grembo Tu non ti dimenticherai mai di me", pronto a chiamarmi per nome, ridandomi Spirito e Vita nell'ultimo giorno.