Deserto: che gioia
D > Deserto
1s 35,1: "Si rallegrino il deserto e la terra arida".
Uno stuolo dei
tuoi Santi ha scelto il deserto, anche fisicamente, a tempo o per sempre, come
ambiente di vita in cui ritrovare se stessi e Te: instilla anche nei nostri
cuori il bisogno impellente di "deserto nella città" per sopravvivere
vivi in questo mondo di lupi e di ombre.
Concedimi di
verificare se riesco a "perdere" volentieri del tempo stando immobile
davanti a me e davanti a Te: io lo vedo che quando una persona ci riesce me la
incontro poi che mi guarda con quegli occhi di luce come Mosè di ritorno sul
Sinai dal faccia a faccia con Te.
Aguzza le mie
orecchie per farmi sentire nel deserto il sussurro della tua voce nella eco
vibratile ma penetrante della mia coscienza: non avrò paura di varcare la
soglia del deserto, nel convento o in camera mia, perchè so che tu parli al mio
cuore anche nel silenzio, come parla al mio cuóre chi mi ama e mi palpita
accanto in silenzio.
Indicami le
strade per affascinare chi amo con l'incantesimo del deserto. Dammi vigore per
credere che il fascino del deserto sa bussare anche alle porte dei cuori più
travolti dalle presunte cose da fare, alla porta dei cuori pieni di mille
inutili cianfrusaglie.
Insegnami l'arte
di leggere lentamente la tua Parola, o un testo che la riecheggi, in quel
frammento di deserto che mi sono faticosamente conquistato: carta e penna per
scrivere quello che tu mi dici, per farne poi una segreta lettera d'amore per
coloro ai quali interessa davvero sapere chi sono!
Metti sulla
mia strada persone disponibili a "fare deserto" insieme con me
davanti a Te: sbocceranno nel giardino del nostro incontro fiori
dall'inconfondibile, unico, irrinunziabile profumo.
Concedimi che
il ricordo delle tenerezze interiori gustate nello spazio faticosamente rubato
al quotidiano travolgimento per consegnarlo al deserto mi decida a sempre più
coraggiosi strappi per sempre più tenerissime ed esigenti illuminazioni.