Successo: mondano, ma non evangelico
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Lc 19,38: "Benedetto colui che viene nel nome del Signore: è il
Re!".
Fammi diffidente, Signore, verso il tuo stesso trionfo in mezzo a noi. Tu
lo hai subito affinchè si adempissero le scritture ma già intuivi che fra
quegli alberi di ulivo ne avrebbero scelto uno per regalarti la croce.
Tu che sei
sfuggito, ogni volta che volevano farti re. Tu che hai detto "guai a voi
quando tutti parleranno bene di voi". Tu ci hai messo in cuore un sovrano
sospetto verso quel successo sul cui altare milioni di uomini bruciano
l'incenso della loro vita o bruciano incenso ai pochi cosiddetti fortunatissimi
che sull'altare (televisivo!) hanno potuto salire!
Rendici
perplessi davanti ai grandi successi del cosiddetto mondo, intessuti di
falsità, costruiti di apparenze, scintillanti di lampi fuggevoli, inzuppati del
sangue dei cadaveri scavalcati per arrivare sul podio dal quale distribuire
sorrisi e favori!
Ma rendimi,
Signore, altresì perplesso davanti ai successi mondani della tua Chiesa,
davanti alle adunate oceaniche di giovani entusiasti che applaudono senza
sapere bene a chi, e senza dire le preghiere della sera, personali e nascoste,
dopo l'abbuffata cattolica.
Rendimi
attento a quel mondo sommerso, così lontano dai canoni del successo, così
nascosto ma così radice appunto, come la radice nascosta dell'albero della
Chiesa che è quel fenomeno incomprensibile della vita contemplativa, nascosta
fra mura del convento o mescolata con la polvere delle strade dei Poveri.
Ricordami il
significato liturgico di quest'ulivo e di questa palma che oggi la Chiesa vuol
benedire consegnando l'impegno a farsi, con l'ulivo, costruttori di pace, a
prezzo della palma, cioè del martirio. Un somaro, cioè un animale da soma, da
carico, porta il figlio di Davide. Ma lui ha scelto proprio l'umile asinello,
figura di Lui stesso, il Samaritano che prende su di sè i nostri "pesi
morti". Ed è per questo che verrà rifiutato. Concedi anche a me, Signore,
l'onore di essere rifiutato per aver scelto i tuoi mezzi, quelli poveri, nella
mia vita, nella mia famiglia, ed anche nella mia Chiesa!