Grazie: di saper dire grazie
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Fil. 1,3 " Ringrazio Dio per ogni volta che mi ricordo di voi".
Signore Gesù!
Le belve non ringraziano mai! Prendono e vanno! Non permettere che io viva come
una belva. Non permettere che casa mia diventi uno zoo, o, peggio, una giungla!
Grazie perchè
tu ci hai insegnato a "dire" grazie, anzi a "pensare"
grazie, anzi a "pregare" grazie! Grazie perchè ci hai insegnato che
il ringraziamento è il primo passo della vita di fede, riconoscendo in tutto
ciò che siamo e possediamo non un diritto ma un regalo!
Grazie per
coloro che mi dicono "grazie!": fioriscono e profumano la mia vita.
Grazie per coloro che mi dicono "grazie!" anche quando non me lo
merito: mi aiutano a comportarmi in modo da meritarmelo! Grazie anche a coloro
che non mi ringraziano perchè non ci pensano: mi aiutano a farmi bastare il tuo
"grazie!". Ma grazie a coloro che non mi ringraziano tanto perchè mi
credono capace di amore a senso unico, di amore a fondo perso!
Insegnami a toccarmi le mani, Signore, e
riconoscerle dono. Sentirmi il polso e riconoscere dono la vita. Insegnami
soprattutto a riconoscere dono strano e speciale la fede che mi permette in
questo momento di compiere il gesto stravagante di parlare con l'Invisibile...!
Insegnami a
stringere le persone che amo accorgendomi che me le porge la tua mano nascosta,
pudica, ma palpitante: scorgere, Signore, le impronte digitali della tua mano
sulle mani che stringono le mie mani! Dònami di dirti il mio grazie più pieno
in una "Eucarestia" (cioè ringraziamento) in mezzo a un popolo di Dio
che spalanca esterrefatti gli occhi e il cuore davanti all'impensabile dono di
te per noi!