Caducità: essere consapevoli sempre
C
						Qo 1,2-2: "vanità
						delle vanità, tutto è vanità".
Quante cose,
						Signore, ho visto cambiare, e passare, lungo la mia piccola vita! Quante cose
						ho visto cambiare, e passare, sfogliando con tocco tremolante e appassionato,
						il libro di storia del mio bambino! Ho visto alzarsi e cambiare tante bandiere,
						Signore: partiti, idee, giornali, tante mode strombazzanti le verità del
						momento, dal sessantottino all'ecologista, dal pacifista al fu-sindacalista,
						dal sessista libertario al nichilista.....
Ho visto la
						generazione dei vincenti: giovani, sani, ricchi, belli, rampanti e immortali.
						Ho visto dipingere i muri con i loro volti sfacciatamente sorridenti, con le
						loro curve provocanti, con le loro promesse "oggi, qui, tutto e
						subito". E poi appassire.
Ho visto
						radunarsi i Potenti di questa terra per spartirsi il sangue dei Poveri e
						inzupparne disinvolti le mille cose inutili che fanno immagine in volto e vuoto
						nel cuore. E poi appassire.
Ho visto appassire il volto delle persone che amo, ed il mio stesso volto:
						soltanto l'ingenuo sfoglia spavaldo l'album di foto della propria famiglia,
						documentazione scientifica che tutto passa, e passiamo anche noi!
Ma mi è parso
						di vederle ammainare quasi tutte, queste bandiere, mentre restava in piedi il
						tuo pennone: la Croce!
Ho visto
						salire e scendere tanti affetti, tanti Amici, nella casa del mio cuore: ogni
						volta pensavo che fosse per sempre. Quante delusioni nelle mie amicizie! Ma
						solo Tu mi hai saputo dire: "io resto nel tuo cuore fino alla fine del
						mondo!". Ho visto passare me stesso! Ho visto correre a perdifiato questa
						mia vita che mi sembrava agli inizi così lenta e infinita.
Mi sembra oggi
						di aver navigato velocemente, sbattuto dai venti. Ma voglio credere che tu
						invece tenevi solido nelle tue mani il timone della mia vita: così non mi
						spavento più della mia storia e fisso con coraggio il mio avvenire!
Ma il mio
						stesso cuore, Signore: come allibisco nel ripercorrere tante mie illusioni,
						presunte definitive certezze! Come potrò io mai fidarmi di me stesso? Come
						potrò contare davvero sui sentimenti che proverò
						domani?
Grazie perchè nel mutare fuggevole delle cellule del mio corpo e dei
						sentimenti del mio cuore, tu mi hai detto che abita in me qualcosa di eterno. Qualcosa, anzi qualcuno: Tu.
Allora riesco a radicare le fragili foglie della mia vita sulla terra
						stabile della Tua presenza nel mio cuore.
								 
 
