Divisione: diabolica
D
1Cor. 1,10: "Non vi siano divisioni tra voi".
Insegnami, Signore Gesù, il gusto soave e forte della comunione!
Insegnami a non voler avere sempre ragione, piuttosto a voler sempre avere
amore!
Fà di me uno strumento della tua pace, un ponte di comunione sul quale gli
altri passino e si incontrino, calpestandomi incuranti di me!
Affascinami del gusto di fare sì che gli altri si incontrino tra di loro,
anche a prezzo di dimenticarsi di me!
Liberami, Signore, dal Divisore! Tu che invece dall'alto della croce hai
tentato di stringere tutti in un unico abbraccio.
Tu che hai pregato il Padre "perchè i discepoli diventassero
uno"; tu che sai essere uno con il Padre e lo Spirito, unità nella molteplicità.
Tu che hai previsto e atteso che alla fine dei tempi Dio fosse "tutto
in tutti", liberaci fin d'oggi da quel démone interiore che ci affascina: il dolce, avvelenante, gusto della
divisione!
Dònami di sentirmi posseduto dal Maligno ogni volta che tento di dividere:
noi e gli altri; buoni e cattivi; gente onesta come me e gente qualunque.
Il mio partito e la mia squadra, gli altri partiti e le altre squadre; la
mia religione, quella vera, e le altre, quelle false; il mio gruppetto e gli altri: in fin dei conti... io e gli
altri!
Concedimi, Signore Gesù, di credere fermissimamente, contro ogni contraria
evidenza, che il tuo progetto di comunione non solo vincerà, ma sta anzi fin d'oggi avanzando tra di noi.
Dònami occhi così limpidi e penetranti da sapermene accorgere.
E se non me ne accorgo non permettermi di dire che sono realista: fammi
confessare di essere peccatore, posseduto dal demonio, il divisore!
Signore Gesù, Dio dell'Unità, fammi provare il gusto forte dell'unità
nell'esperienza faticosa di lasciarmi "ricucire dentro" dal tuo Spirito che vuol fare di quest'uomo in
tanti pezzi che io sono, una creatura unica e nuova!
Dònaci di incontrare uomini e donne abitati dal tuo Spirito d'Amore, così
che quando li incontriamo, sentiamo cadere di mano le armi del giudizio, della condanna, della
maldicenza, della separazione.
Così sentiremo le nostre mani liberate tendersi spontaneamente disarmate
verso le mani ancora annate dei fratelli!