Responsabilità: fraterna "Se non ti ascolterà ..." - L'alfabeto dell'anima di don Prospero

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L'alfabeto dell'anima
di don Prospero Bonzani
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Responsabilità: fraterna "Se non ti ascolterà ..."

R > Responsabilità
Alt 18,16: "Se non ti ascolterà prendi con te due o tre persone...".
Ma perchè Signore ci inviti alla correzione vicendevole in un mondo dove tutti sembrano sempre pronti a morsicare l'altro, sempre attenti a non farsi morsicare?
Ricordi la storia di Caino e Abele: lui domandò "sono forse io custode di mio fratello?". E' proprio questo che ti voglio spiegare oggi: ciascuno è custode del suo prossimo e deve lasciarsi custodire dal suo prossimo in famiglia e nell'amicizia.
Beata quella famiglia e quella amicizia in cui...
...ciascuno sa leggere nel profondo del cuore e si lascia leggere nel cuore dagli altri, al di là delle chiacchere di sempre: sapranno aiutarsi e lasciarsi aiutare dal profondo del cuore.
...ciascuno corregge l'altro non per rabbia, per stizza, perchè gli da fastidio ma corregge per amore e con amore.
...ciascuno non è spontaneo nel correggere l'altro ma prima ci pensa, prima fa silenzio, prima aspetta e prima ci prega sopra.
...dove non si usa il silenzio per evitare i contrasti, quel silenzio che diventa pietra tombale sulla morte del dialogo e della trasparenza.
...dove si accetta la correzione fraterna anche se è fatta malamente, accogliendo con umiltà una parola che ferisce ma potrebbe guarire.
...dove proprio talvolta l'amore si misura dalla crudeltà della correzione: se ti voglio bene e vedo che sbagli ti farò anche male, correggendoti, perchè ti voglio bene.
...dove ciascuno sa meritarsi la correzione fraterna perchè non ribatte, ma ringrazia ogni volta che l'altro si prende cura di lui, rimproverandolo: chi ribatte e respinge resterà solo!
...dove si osa ripetere con amore la correzione non ascoltata perchè non si smette di sperare che l'altro possa capire e cambiare.
...dove la correzione fraterna viene esercitata soprattutto con l'incoraggiamento fraterno. Dove si scruta l'altro e appena compie un gesto positivo, subito lo si ringrazia come se lo facesse sempre: lo farà di nuovo.
...dove si accetta una correzione fraterna addirittura sui propri figli, ci lasceremmo ferire noi piuttosto che sfiorare loro!
...dove si ci lascia guardare umilmente dentro, come il malato che si lascia spogliare dal medico che lo può guarire.
...dove ciascuno sa scoprire soprattutto i fiori, prima delle spine nel giardino del mio cuore, i suoi occhi sono puliti e luminosi.
...dove si trova la saggezza di chiamare una terza persona di comune fiducia: li aiuterà a capire quello che da soli non riuscivano a vedere.
...dove non si corregge l'altro usando la propria testa soltanto, ma usando anzitutto le ginocchia per domandare luce sull'altro nella preghiera, così da potersi rivolgere a lui dicendo: vorrei parlarti a nome del Signore: mi ha detto che sono tuo custode.
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