Sordità: finta, per non capire - L'alfabeto dell'anima di don Prospero

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L'alfabeto dell'anima
di don Prospero Bonzani
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Sordità: finta, per non capire

S > Sordità
 
Mt 13,13: "Parlo loro in parabole perchè, pur sentendo, non capiscono".
 
Grazie per la Tua parola che dice e non dice, per invitarci a capire senza afferrarci per il collo!
 
Ma concedimi quell'onestà interiore, Signore, per capire se ci sono anch'io tra quelli che non vogliono capire! Insegnami a ricordarmi quella volta...
 
Quella volta che dopo l'incidente mi sono dovuto fermare a casa, e il mondo ha continuato a girare lo stesso: non ho voluto capire che avrei potuto fermarmi a riflettere un giorno anche senza finire all'ospedale!
 
Quella volta che mi è venuta a parlare una persona che non mi parlava mai. Ma io non ho capito che la volta seguente avrei potuto essere io a fare il primo passo.
 
Quella volta che la nuova legislazione fiscale mi ha improvvisamente aumentato l'imponibile. Ma io non ho capito che mia moglie mi diceva da tempo che avremmo potuto fissare una percentuale mensile per i missionari senza andare in fallimento.
 
Quella volta che mi sono arrivati in casa quei parenti lontani ed è stata tanta festa anche se quasi non ci conoscevamo. Ma io non ho voluto capire che mio figlio aveva ragione nel dire che potevamo prendere in affidamento un bambino sconosciuto, che il posto in casa c'era.
 
Quella volta che mi hanno convinto ad un viaggio interessante ma faticoso, con tante valigie. E poi sono arrivato entusiasta e alluvionavo la gente di racconti. Ma io non ho voluto capire che la comoda pigrizia del mio tran-tran mi sta asfissiando senza che io me ne accorga.
 
Quella volta che mi sono lasciato trascinare a quel "deserto", tutto il giorno davanti alla Bibbia e all'Eucarestia, e poi mi sono accorto che alla sera mia moglie era diventata proprio più bella! Ma io non ho voluto capire che più bello lo ero diventato anzitutto io, capace di guardarla con quei miei occhi ripuliti!
 
Quella volta che ho assistito mia madre, con il cuore in subbuglio sul letto d'ospedale, prima di ricevere da lei quel bacio che sarebbe stato l'ultimo. E ho sentito il rimpianto di non averla abbracciata più spesso prima. Ma io non ho voluto capire che questi miei 100 anni passano veloci e non tornano mai più! Signore Gesù! Mettimi accanto persone sapienti e amabili. Se non so ascoltare Te possa io almeno per amor loro ascoltare la loro parola, eco della Tua, finché sono in tempo!
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