Salvezza: solo per chi si sente condannato
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Lc 13,24: "Sforzatevi di entrare per la porta stretta!".
Con quale coraggio potremmo dichiarare che, sia per noi che per i cosiddetti stranieri, ai problemi, agli incubi di natura economico, politico, militare, c'è soltanto una soluzione di carattere spirituale? Concedimi l'angoscia di percepire come tutto il bene che le nostre povere mani possono fare per i Poveri, non cancelleranno mai la povertà dalla storia.
E quando anche i Poveri diventassero ricchi, proprio allora, non diventerebbero necessariamente buoni e felici: dobbiamo essere salvati nel profondo, dall'Alto!
Donami di credere che l'umiltà è la più alta grandezza: umiltà di sentirmi e lasciarmi considerare piccolo davvero davanti agli altri; ma umiltà soprattutto davanti all'arduo compito di vivere felice: devo lasciarmi salvare dall'Alto!
Umiltà di tendere serenamente la mano verso l'Alto, nelle consapevolezza che solo la mano di Dio può alzare l'uomo fino a diventare Uomo davvero!
Concedimi di non considerare "naturale" nè una vita da belve, come questa vita infestata dalle fiere inesorabili delle passioni nè la mia condanna alla morte: per quanto lontana e pur sempre la più sicura di ogni certezza!
Donami di sperimentare nell'incontro con Te l'efficacia risanante del mio cuore malato e mortale. Donami di sperimentare nella pace interiore la gioia di sentirmi fin d'ora abitato dalla primavera del Risorto, pur mentre avanzo nell'inverno permanente del mio sentiero.
Donami di sperimentare nelle scintille di bontà dentro e attorno a me il brivido di scoprirti salvezza fin d'ora all'opera in questo mondo.
Donami di diventare un Uomo così grande da sentirmi piccolo, un Uomo, una Donna così riusciti da avvertire inesorabile il bisogno di essere salvato!
Voglio credere che, come diceva Papa Giovanni Paolo nella sua ultima enciclica: "anche chi non conosce Gesù potrà essere salvato per mezzo di Lui".