Affetti sacri... ma anche un pericolo - L'alfabeto dell'anima di don Prospero

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L'alfabeto dell'anima
di don Prospero Bonzani
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Affetti sacri... ma anche un pericolo

A > Affetto
Apoc. 2,23: "Io sono Colui che scruta gli affetti e i pensieri degli uomini".
Sei Tu, Signore, che hai inventato la famiglia e hai dichiarato sacri gli affetti che vi fioriscono: grazie perché sapendo che è una tua invenzione, non ci lasciamo turbare da chi considera la famiglia come stadio superato della umana convivenza.
Facci impietosire davanti a questo dissolversi della sacralità della famiglia, illusoriamente sostituita dall'amore a tempo, la convivenza, dall'amore dimezzato, le unioni omosessuali; dall'amore sterile, coppie che sostituiscono i figli con le crociere; dall'amore a comando, la fecondazione programmata che decide il colore degli occhi e tutto il resto; dall'amore nel microscopio, la clonazione umana; dall'amore omicida, la distruzione degli embrioni sperimentali, e soprattutto dall'amore finto: il diffondersi delle cosiddette "storie" fra giovani, giovanissimi e meno giovani, senza progetti d'amore!
Ma aguzza i nostri occhi, Signore, come l'Apocalisse descrive i tuoi, per cogliere i pericoli che possono insidiarci anche all'interno di quell'amore sacro che Tu hai benedetto nelle nostre famiglie! Scampaci, Signore, dalla tristezza di sentir ripetere nelle nostre case quelle compiaciute e tristissime parole che sentiamo troppo spesso pronunziare con la pretesa di apparire frasi d'amore:
"Tu sei tutto, al mondo per me. Io sono tutto, al mondo per te: noi ci bastiamo. E il resto del mondo può essere cancellato dal cuore, dalla testa, dal calendario e dal portafoglio!".
"In casa sì che ci sto bene: qui trovo finalmente l'amore di chi mi ama e la pace intorno a me, nonostan­te la vivacità dei bambini. Fuori la gente è brutta e cattiva! Sprangate porte e finestre! Salvatevi nell isola felice; difendetevi nel bunker di velluto; chiudetevi nella gabbia dorata; salite più in alto e più lontano nella vostra Torre d'avorio!".
"Io ti voglio bene così come sei, qualunque cosa tu faccia e tu pensi: generoso o egoista, credente o ateo, genoano o sampdoriano, l'importante è averti accanto a me. E basta."
"Mi hai detto che mi ami come un dono di Dio e te ne ricordi perfino quando ti abbraccio! Non farlo più. E' come se mi abbracciassi pensando a un altro!"
"Tutta l'attenzione che regali ai poveri, ai disperati, ai bambini e alle famiglie degli altri, è tutto affetto rubato al mio cuore!"
"Prega pure quanto vuoi, basta che io sia l'unico uomo della tua vita. A me non interessa quella parte del tuo cuore che dedichi a uno che non esiste!"
"Io invece mi sento defraudato dalla tua preghiera: chissà cosa gli racconti a quello lassù che a me non confidi! E poi quello sguardo assorto davanti al tuo tabernacolo, davanti a me non ce l'hai mai!" "Qualche volta, osservando la tua passione per Dio, per i Poveri, per il catechismo, per il 3° mondo e tutte quelle cose li, mi viene da pensare che ti sei pentito di esserti sposato!"
Signore Gesù, scampaci da queste perversioni dell'affetto familiare. Rendici consapevoli che questo affetto che sentiamo palpitare nel nostro cuore e spesso come un cavallo di razza, non ancora domato, che stiamo cavalcando nella notte oscura di un cuore imbizzarrito ammalto.
Aiutami, Signore, a indirizzare i miei affetti verso le zone profonde dei cuori, verso le speranze e le disperazioni che incontro, verso esperienze d'amore fra di noi in:famiglia sempre più traboccanti su chi amore e famiglia non ha!
Insegna al mio cuore a provare tanto e soltanto quegli affetti che dilatano il tuo regno, e i nostri cuori. Insegnami il rapporto affettivo vero, e perciò esigente, con il tuo Cuore!
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