Con: "pregare-con" (At2) - L'alfabeto dell'anima di don Prospero

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L'alfabeto dell'anima
di don Prospero Bonzani
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Con: "pregare-con" (At2)

C > Con
At 2,4: "Lo Spirito dava loro il potere di esprimersi."
Grazie per chi, fra i due, o tre o mille, che pregano-con (con, in Te), per chi, travolti come siamo normalmente da un ritmo vorticoso e stritolante, per primo trova il coraggio di invitare l'altro, gli altri, a fermarsi, a placarsi, a guardarsi dentro, a lasciarsi guardare dentro, Signore, dagli occhi del Tuo cuore. L'invito a sentirsi abitati!
Grazie poi per chi, ascoltata la Tua Parola, ripetute ancora una volta le antiche, identiche inesauribili parole dei tuoi Salmi, riesce per primo, scavalcando ogni pretesa culturale, tra i due o nella comunità, a mettere in parole comprensibili anche dagli altri quello che Tu gli hai detto dentro. Già Paolo esortava (1Cor 14,5) piuttosto a "profetare", a "profferire", piuttosto che tacere o parlare parole che Dio solo conosce.
Grazie per quel momento magico del "pregare-con" (con l'altro, gli altri, "in Te"), magari davanti al Libro aperto o al Pane spezzato, in cui si avverte la vibrazione di quei "contatti d'anima" che cambieranno perfino il contatto dei corpi, nell'abbraccio fraterno e nella tenerezza sponsale. Sono gli attimi in cui si vive la Tua frase riferita addirittura a Tua Madre: "questi sono i miei fratelli, sorelle, e madre!". Momenti di "consanguineità d'anime".
Grazie per quell'esperienza unica in cui, come allora Pietro, Giacomo e Giovanni si aiutarono l'un l'altro a sostenere il tuo candore trasfigurato sul Monte, così, nella "preghiera-con" proprio la presenza dei fratelli, dai quali ti nascondevi dietro le tue maschere e corazze, ti aiuta a lasciarti denudare l'anima davanti allo sguardo del cuore di Dio, scarnificante e innamorato al contempo! Lì, davanti a Lui, accanto al fratello, al coniuge, all'amico, alla comunità, lì finalmente ti conosci senza spaventarti di te stesso. Anzi, l'amore di Lui e degli altri che ti avvolge t'invita ad accoglierti, perfino sporco e ferito, e ad accarezzarti in tutta la tua bellezza!
Grazie per il coraggio nuovo e spontaneo che ti coglie di sorpresa, rassicurato dal duplice Amore che ti avvolge, per quel coraggio e per quel desiderio, quell'esigenza di porgerti trasparente più ancora di quanto ti accadeva nella famiglia di sangue umano. E grazie per il desiderio, spesso frustrato, ma tuttavia prezioso nell'alimentare speranza, che anche l'altro, gli altri ti si offrano in trasparenza qui in terra, anticipo dell'universale trasparenza celeste! Il rapporto di quell'attimo con il Signore diventa il sogno efficace, modello e misura del nostro rapporto con chi amiamo! Domattina le nostre necessarie conversazioni sulla fretta per non perdere l'autobus o sulla camicia stirata da indossare, ecco, profumeranno di Cielo!
Grazie, Signore, per quell'esperienza nuova di "alleanza" irreversibile e rassicurante che tu offristi al tuo Popolo fmo alle parole di Geremia (13,11) "voglio che il mio Popolo aderisca a me come una cintura, ..." fmo all'idillio del Cantico ripreso da Osea (2,21) "ti farò mia sposa per sempre, ..." fino al calice di sangue della nuova ed eterna alleanza. L'irreversibilità dell'Alleanza di Dio con ciascuno partecipe del "piccolo Popolo" che ha "pregato-con-in Lui", si trasferisce in quella sorta di Alleanza - Amore ­Amicizia - Fiducia irreversibili fra i convocati a quella esperienza. Questo irrevocabile "sacramentale" s'avvicina allora di lontano alla irrevocabilità dell'Alleanza sacramentale del Matrimonio. Nella "preghiera-con" i partecipi sono i "ministri" ma Dio stesso ne è notaio e garante, pena lo spergiuro!
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