Armonia: meglio della passione
A
Sir. 16,27: "nessuna creatura urta la sua vicina."
Mi sento vivo, Signore,
anche perchè sento agitarsi le passioni più diverse dentro di me. Ma mi sento davvero persona quando nè soffoco, nè subisco, ma addomestico e indirizzo
le mie passioni.
Così tu mi inviti a
trasformare il gusto del cibo in gioia della convivialità, la passione per il
ritmo in un'armoniosa danza
collettiva, il morso della gelosia in attenzione vigilante sui miei rapporti
più significativi, il fuoco dell'entusiasmo in lento falò dell'amore fedele.
Mi sento talvolta come
un torrente in piena che può tuttavia decidere di indirizzarsi a fecondare una vallata oppure può alluvionarla.
Alimenta nel mio cuore la
gioia e l'ambizione di "addomesticare" me stesso.
Alimentami in cuore la stima per le persone che non sono piatte di
temperamento ma hanno invece messo le briglie al proprio
cavallo selvaggio per farsi condurre verso più alte vette di equilibrio
personale.
Grazie per l'uomo e per la donna, amici,
fidanzati o sposi, che sanno astenersi da un gesto fisico nell'attesa di
approfondire i sentimenti del proprio cuore.
Grazie per l'inclinazione al pudore, che mi
espone fisicamente soltanto davanti a chi, ha prima rispettosamente visitato il
mio cuore.
Grazie per l'esultanza dei cuori quando può
fiorire nella gioia del contatto fisico. Più grazie ancora quando il contatto
fisico è vissuto come primizia e sacramento, Signore, del tuo abbraccio!