Solitudine: e distacco - L'alfabeto dell'anima di don Prospero

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L'alfabeto dell'anima
di don Prospero Bonzani
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Solitudine: e distacco

S > Solitudine
Mc 1,35: "Gesù si ritirò in un luogo deserto per pregare".
Insegna anche a me, Signore, a leggere seriamente le parole del tuo Vangelo, lasciandomi suggerire da Te tutte le audacie che da solo non avrei mai il coraggio di sognare.
Affascinami di quella solitudine che non è disprezzo per nessuno, ma struggente desiderio di ritrovare fino in fondo me stesso, consegnandomi indifeso nelle tue mani onnipotenti e innamorate.
Aiutami a vincere la paura della solitudine, gustando la gioia di sentirmi esistere, provando la pace di chi si sa accompagnato per mano da Te, sentendomi a occhi chiusi, parte infinitesima ma insostituibile della storia universale, fino a che il tuo Regno venga.
Alimenta nella mia solitudine la percezione del distacco dalle cose, anche le più belle e preziose, e perfino dalle persone, anche le più amabili, per imparare a toccarle con affettuosa e rispettosa esultanza, tuo dono. Dammi di capire come proprio attorno alle persone che sperimentano una pacificante solitudine, s'intrecciano profonde, dilatate, diffuse, gratificanti comunioni, alimentate alla speranza di poter intessere con il solitario un abbraccio simile a quello che lui sperimenta con il Signore.
Scampami dal pericolo di credere che non esista il pericolo della tentazione, quasi che vera libertà sia la spontaneità della belva che mi abita, come il pulpito televisivo vorrebbe impormi.
Insegnami ad addomesticare più che a dominare la belva che sono.
Concedi alle persone che amo l'esperienza salutare di una armoniosa solitudine, per poterle poi pacificamente avvicinare al mio cuore, ancora profumanti del tuo!
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