Educatori: si diventa
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Pr 28,23: "Chi corregge il giovane sarà stimato più di chi lo adula"
Tocca Tu, Signore, il cuore dei nostri Educatori, Genitori e Insegnanti, per aiutarli a credere che educatori non si nasce ma si diventa, con impegno, fatica, ma soprattutto attenzione.
Illumina Tu i nostri Genitori, spesso generosissimi ed impegnati per i propri figli, perchè sappiano educare anzitutto se stessi, vincendo lo spontaneo, travolgente, immediato istinto che li porta a dire, a fare, a urlare, a punire, a cedere così come si sentono lì per lì, senza fermarsi a pensare, ad amare, a progettare, a pregare per i loro figli.
Signore Gesù! Dònaci papà e mamme intensissimamente desiderosi che i propri figli ritrovino te, più di quanto desiderino di essere ritrovati e riapprezzati loro stessi dai propri figli.
Dònaci Papà e Mamme che desiderino intensamente che i figli ritornino dalla tranquillità opaca della propria casa sprangata, di adulti, alla fantasia esuberante di quando, bambini, sognavano una casa aperta per chi non ha casa.
Che i figli ritornino da una vita brillante, spensierata, effervescente, sballosa, rampante, al gusto dell'ultimo e del Disperato!
Che i figli ritornino da un andazzo qualunque, superficiale, chiacchierante, tuttosportivo, poltronadipendente, sbuffante, ridanciano,
al gusto delle profondità interiori, delle domande ultime sul senso della vita, dell'Amore, della croce, al gusto dello scrutamento, inesorabile del cuore dell'altro, all'ansia di contemplare il tuo volto!
Pacifica i cuori doloranti degli Educatori delusi, inaspriti dal disagio di non riuscire a capire le nuove generazioni, o perfino trafitti dalla disperazione di vedere i giovani vomitare quella fede che avevano loro cucinato con tanto amore!
Dònaci di vigilare sulle nostre parole di Genitori, di Educatori, non tanto per goderne dell'efficacia sugli altri, quanto piuttosto per verificarne la nostra fedeltà alla tua Parola interiore: tu vuoi parlare a noi prima che noi parliamo agli altri.