Sofferenza: feconda!
S > Sofferenza
1Pt 4,13: "Partecipate alle stesse sofferenze redentive di Gesù".
Tutte le religioni e tutti i pensanti hanno fatto riflessione sul mistero insondabile
del dolore. Ogni risposta è soltanto un frammento di risposta. E perfino la fede è una risposta che
sembra non rispondere altro che l'invito a chiudere gli occhi e saltare nel buio un abisso confidando nell'altra
sponda luminosa.
Signore Gesù! Un tempo non sapevamo che Poveri e Disperati erano
l'abbondante maggioranza in questo mondo di sazi, spreconi e insodisfatti.
Ancora oggi il Sofferente è per me un maledetto della vita, anzi una
maledizione per la mia vita: per questo voglio cancellarlo, dimenticarlo, emarginarlo. Signore Gesù! Tu
invece l'hai toccato senza paura.
Insegnami a toccare fisicamente e sentimentalmente quelli che non sono
toccati da nessuno.
Perchè Tu lo sai, Signore, che non è neppure la sofferenza, fisica o
morale, che ci impressiona e ci sconvolge, ma soprattutto ci travolge il sospetto che la sofferenza sia
inutile!
Signore Gesù! Grazie perchè ci hai detto che non è vero!
Grazie perchè i fiumi di lacrime e i mari di sangue sono stati versati nei
secoli da quelli che non si sono accontentati di poltrona, giornale, pantofole, moglie in cucina e a letto,
ferie e abbronzatura.
Ecco, Tu ci assicuri che queste lacrime e questo sangue sparsi per gli
altri come Tu hai fatto, nel posto più ignorato e sconosciuto della terra, non passeranno inosservati davanti ai
tuoi occhi!
Grazie perchè, peggio ancora che soffrire, sarebbe essere insignificanti. E
peggio ancora sarebbe esserlo senza pensarci. Ma Tu ce ne scampi: il grano caduto per terra, darà molto
frutto.