Intelligenza: limite fisico
I > Intelligenza
Is. 29,14: "Si eclisserà l'intelligenza degli intelligenti".
Voglio incantarmi,
Signore davanti allo stupendo prodigio della mia psiche. Anch'io come gli
animali superiori posseggo un cervello in due lobi. Ma loro da sempre si
ripetono identici come fotocopie mentre io posso pensare e cambiare, volere,
scegliere, ricordare, e anche amare.
Ma voglio
parimenti sentirmi umiliato davanti alla fragilità della mia psiche: basta una
cellula fuori posto o un tumore al cervello, e la mia "anima" resta
paralizzata.
Fammi
cogliere, Signore in questa sconcertante capacità di pensare e parlare,
l'esaltante somiglianza con te, con te che sei Spirito, con te che sei
conversazione eterna dentro di te!
Custodisci il
mio stupore quando il bambino comincia a pensare e a parlare, come quando il
morente sembra passare da persona a vegetale, perdendo l'uso della propria
psiche.
Fammi attento
su questo mondo in cui la medicina ogni giorno varca confini fino a ieri
considerati invalicabili, aggredendo malattie un tempo irresistibili, mentre
invece il disagio psichico si viene paurosamente diffondendo e contagiando,
segno tangibile di un mondo malato nell'anima, insidiato da crudeli illusioni
alla ricerca della felicità all'indirizzo sbagliato del piacere.
Guida la mia
intelligenza a riconoscere nella fede la dignità umana del malato psichico,
scoprendo in lui un'anima immortale che il corpo mortale non riesce più a
manifestare.
Vorrei
domandarti, Signore di scamparmi da ogni male, ma soprattutto di salvarmi dal
disagio psichico: prendimi tutto fuor che la testa!
Ma tuttavia ti
dichiaro fin d'oggi, oggi che la testa ce l'ho ancora, che vorrò essere
disponibile a lasciarmi prendere anche la testa: ti acconsento adesso, per
quando non avrò più la forza di acconsentirti.