Stranieri: perchè universali
S > Straniero
						Lc 14,21: "Esci per le piazze affinché la mia casa si riempia".
"Ti
						adoreranno, Signore, tutti i popoli della terra". Custodisci, Signore, i
						nostri sogni: scampaci dal sogno nefasto della carriera luccicante, del corpo
						attraente, dello stile borghese della prossima settimana bianca, dal sogno di
						poter finalmente riposare in pace perchè abbiamo raggiunto quel livello di
						carriera da tempo ansiosamente desiderato!
Custodisci,
						Signore, i nostri sogni: salvi dal sogno piccino della nostra casuccia piccina,
						della nostra pace piccina, delle nostre tavolate piccine, delle nostre
						cosiddette "amicizie" piccine: spalanca, Signore, il mio cuore,
						secondo la parola del salmo, verso tutti i popoli della terra!
Insegnami a
						guardare il telegiornale sbarazzandomi del cristallo antiproiettile che mi permette
						di sbirciare curioso i fatti del mondo dietro le finestre sbarrate di casa mia,
						sprofondato in poltrona, scuotendo malinconicamente il capo come davanti a un
						bambino birichino che non si riesce a metterlo in ragione. Fammi appassionato
						di questi "tutti popoli della terra" verso i quali perfino l'antico
						salmista, privo di cellulare e di internet, sapeva lanciare lo sguardo del suo
						cuore. A chi mi domanda dove abito non fornirò l'indirizzo della mia carta
						d'identità, ma risponderò semplicemente: "al mondo!".
Fammi vivere
						sentimentalmente i sogni e i drammi di tutti i popoli della Terra che non vedrò
						mai, sognando non le crociere ai Caraibi ma un viaggio in Cina, una permanenza
						in baraccopoli brasiliana e uno sguardo dalla cuspide dell'Empire States Building.
Mettimi in
						cuore il desiderio di guardare dall'alto questo povero mondo, il desiderio di
						partecipare ad una spedizione astronautica nello spazio, il desiderio di
						spalancare le porte della mia famiglia piccina sugli orizzonti del vasto mondo:
						saremo noi i primi a non rischiare l'atrofia polmonare, rinchiusi fra i
						pettegolezzi della vicina e le sfuriate del capoufficio.
Voglio guardare questo vasto mondo, così violento e pericoloso, ingombrante
						e profittatore con i tuoi occhi di Cielo, mio Signore! Voglio guardare questo
						mondo, il mio mondo, appiattito dallo schiacciapietre del sistema, con lo
						sguardo di affetto e di speranza che dal tuo cielo sai lanciare verso di noi!