Strappo: dalle cose buone
S > Strappi
1Cor 7,29: "Usiamo di questo mondo come se non fosse nostro".
Signore,
quando ci domandi di strapparci dalle cose buone, come è la nostra salut:e, la
nostra famiglia, le nostre cose, il lavoro... Eppure l'hai detto proprio Tu.
Anzitutto la salute, la giovinezza, la forza fisica. E'proprio bello
sentirsi bene, sentirsi in forma, muoversi con scioltezza, poter lavorare,
andare avanti negli anni senza appassire la pelle... ma: se stando bene
fisicamente vivo spensierato, se sentendomi forte penso di non aver bisogno di
nessuno, se tutti mi dicono che sono giovanile e spero di non diventare mai
come quei vecchietti puzzolenti; Allora ben venga la malattia per farmi pensare
a cosa serve la vita: se serve per servirsi di tutto o se serve per servire
tutti! Poi le amicizie: che bello circondarsi di tanti cosiddetti amici, sempre
pronti a darti non soltanto una mano sulla spalla, ma anche una mano nella
vita, anche quando ti servono dei soldi! E' bello anche ospitare gli amici a
cena, stappare una bottiglia di quello, sfornare pizza dal forno a legna, e
cucinare salsicce sul barbecue. Ma se a quegli amici non puoi domandare come
vanno nella coppia, se non puoi domandare se potrebbero portare in ferie con
loro un bambino senza famiglia, rinchiuso in collegio, se non gli puoi
domandare se sperano nella vita oltre la morte, allora devi trovare il coraggio
di dirti che, in mezzo a tanti amici, vivi solo come un cane!
Poi la
famiglia, questa tua meravigliosa invenzione, Signore! Lo capisco che proprio
oggi è già tanto tenere in piedi una famiglia: i nostri bambini crescono nel
mondo del tutto e subito e non hanno diritto di esistere né fatica né dolore.
Alle prime difficoltà uno dei due, invece di scalare la montagna, sceglie la
via di fuga per rifarsi una vita. E speriamo bene! Ma anche una famiglia bella,
unita, fedele, affettuosa, serena, sorridente, lavoratrice, bella casa, bei
bambini, belle ferie, anche una bella famiglia può scandalizzarmi e Gesù mi
invita a rimescolare bruscamente le carte. Quando?
Quando nella
mia famiglia ci starei proprio bene anche se tutto il mondo stesse male! Allora
i pavimenti lucidati a piombo mi fanno sentire una persona brillante, la
poltrona diventa il mio trono, la TV la mia padrona, i figli diplomati sono la
mia laurea di genitore perfetto, le ferie spensierate diventano il mio
paradiso. E perfino Dio mi serve per darmi il tocco finale di persona riuscita.
Allora non c'è che una strada per uscire dal vicolo cieco di una luccicante
piattura, per non cascare nel tranello di una inconsapevole ferocia assassina
dei milioni di famiglie visitate dalla sofferenza: non c'è altra strada che
aprire proprio al Sofferente la casa, il cuore, il portafoglio!
o - o - o - o - o
E poi il
lavoro: teniamocelo ben stretto il lavoro, chi ce l'ha, in questi tempi di
contratti a termine, di spostamento di sede in paesi dell'Est dove la
multinazionale può dimezzare lo stipendio, dove la concorrenza dei pescecani
inghiotte i pesciolini. Ma se il lavoro diventa quel posto dove posso sentirmi
qualcuno mentre in casa sono nessuno. Se il lavoro mi porta a casa non solo
stanco ma arrabbiato così che i figli devono paralizzarsi per non dare
fastidio. Se arrivo in casa e non so più portare un mazzo di fiori a mia moglie
per il nostro anniversario, spiegandole in un biglietto perchè la sposerei con
più entusiasmo di allora. Se il 1°,2°,3° lavoro in famiglia mi riempiono la
casa di cose lasciandomi il cuore vuoto di attenzioni... Allora, certo che non
mi licenzio, ma mi devo fermare, devo guardarmi allo specchio, dobbiamo
guardarci bene negli occhi e domandarci onestamente se le nostre carezze
valgono o no più del denaro, più del benessere e perfmo più della salute!
E per finire
il tema più imbarazzante e scabroso. No, non è il discorso del sesso. Lo sanno
tutti che è il fiore più bello inventato da Dio nel giardino terrestre, che può
diventare la spina più aguzza quando molliamo le briglie alla belva che è in
noi.
E' la vita! Cosa di più prezioso della vita, e più bello! Ma Gesù dice addirittura:"chi
non odia perfino la sua vita non può avere parte con me". Ma cosa vuol
dire tutto questo? Vuol dire che se questa vita è solo questa vita, 100 anni
per correre dal nulla dove siamo cominciati verso il nulla dove finiremo,
allora come non alzare un pugno chiuso verso un cielo vuoto, incatenati a un
destino senza volto? Vogliamo forse dire che, solo il ricordo della propria
morte dà senso, sapore, indirizzo alla nostra vita? Forse. Perchè lo scandalo
più fatale ancora di quelli enumerati in questo Vangelo, è lo scandalo di
credersi naturalmente immortali! Ama la vita, tua e altrui, se è eterna! E se
da questa vita dipende la vita eterna comincia oggi a vivere più entusiasta,
più generoso, più combattente, più aperto, più sognatore, per te, per la tua
famiglia e per il mondo perchè nella vita tutto passa fuor che l'Amore. Perchè
Dio è Amore. Dio è eterno. Così l'Amore è eterno. A cosa può servire la vita
allora se non per amare, attimo per attimo e poi per sempre?