Tenerezza: nell'Amicizia
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Pr 27,9: "La dolcezza di una Amicizia rassicura il cuore".
Mi sento vivo,
Signore, anche perchè sento agitarsi le passioni più diverse dentro di me. Ma
mi sento davvero persona quando nè soffoco, nè subisco, ma addomestico e
indirizzo le mie passioni.
Grazie,
Signore, perchè hai inventato anche l'acrobatica e pur fascinosa pista
dell'Amicizia dell'uomo verso le donne, della donna verso gli uomini.
Insegna ai
loro cuori già pieni per l'amore di chi amano in maniera esclusiva di saper
traboccare sugli altri tenerezze e libertà.
Grazie perchè,
insieme al desiderio di incontrare l'altro sesso per darsi in dono ci hai
suggerito il desiderio di riuscire a passare davanti alla vetrina
dell'"altra metà del cielo" con la delicatezza di chi passa sul prato
in boccio per goderne il profumo senza strapparne i fiori.
Grazie perchè
all'Uomo, e non alla belva, hai insegnato a porre i gesti dell'amore per amore
e non solo per passione.
Aiutami a fare
chiarezza nel sentimento del mio cuore prima di porgere la mano verso il corpo
dell'altro. Grazie perchè ci hai reso sensibili ai variopinti e differenti
gesti della tenerezza, nel rapporto di mamma col bimbo, dell'amico con l'amico,
dell'amico con l'amica, dell'uomo con la sua donna.
Grazie per la
donna che sa talora pazientemente diventare umile maestra di tenerezza per il
suo uomo; e per l'uomo che sa mettersi umilmente alla scuola della tenerezza
della propria donna.
Grazie per
l'uomo che sa porgere l'espressione affettuosa della propria forza come gesto
di conferma e non di potere alla sua donna.
E grazie per
la donna che raccoglie la forza dell'uomo come rassicurante stabilità alla di
lei tenerezza, anziché cercarvi il proprio cieco, voluttuoso annientamento.
Grazie per
l'uomo e per la donna, amici, fidanzati o sposi, che sanno astenersi da un
gesto fisico nell'attesa di approfondire i sentimenti del proprio cuore.
Grazie per
l'inclinazione al pudore, che mi espone fisicamente soltanto davanti a chi, ha
prima rispettosamente visitato il mio cuore.
Grazie per
l'esultanza dei cuori quando può fiorire nella gioia del contatto fisico. Più
grazie ancora quando il contatto fisico è vissuto come primizia e sacramento,
Signore, del tuo abbraccio!