Poveri: in ginocchio davanti al Tabernacolo dell'Abbandonato - L'alfabeto dell'anima di don Prospero

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L'alfabeto dell'anima
di don Prospero Bonzani
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Poveri: in ginocchio davanti al Tabernacolo dell'Abbandonato

P > Poveri
Lc 18,22: "Vendi tutto e dallo ai Poveri"
Grazie perchè dopo Madre Teresa è più facile dichiararsi cristiani: la sua vita ha cantato una canzone a voce più alta di tutti i rumori di questo mondo. Le parole dei suoi gesti hanno parlato in tutte le lingue! Ma grazie soprattutto perchè lei ha deciso di fare tutto per coloro per i quali non c'era più da fare niente: gli Incurabili! Grazie per questa formidabile intuizione: stare accanto a chi sta muovendo l'ultimo passo della propria vita!
Grazie per questo gesto sublime di far morire in compagnia, accompagnando con il silenzio dell'Amore il momento in cui ogni labbro deve tacere perfino le parole confortanti della fede.
Non posso capire, Signore, a cosa serva una persona che non serve a niente, se non a far spendere tempo, fatica e soldi a vuoto: ma Tu hai detto che "per chi ama, tutto coopera al bene".
Tu, Onnipotente, sei stato il primo degli impotenti, quando stendevi le mani sulla croce, paralizzato in attesa della fine: ma hai trascorso anche quei momenti decidendo di amare. Allora non hai perso tempo! Sono convinto che non esista umana ragione per giustificare la vita di chi vive solo soffrendo e facendo soffrire. Ma, davanti alla Tua Croce, ecco, posso credere che la tua onnipotenza sa trarre il bene anche dal male. Sa trasformare la spazzatura in concime. Sa trarre da quel concime fiori che altrimenti non sarebbero mai sbocciati.
Fammi ricordare le parole dell'Apostolo Paolo quando esclama "...Lui il capo, noi le membra, perciò soffro nella mia carne quello che manca ai patimenti del Cristo". Così la malattia può essere "grazia" oltre che "dis-grazia".
Incantami di queste folle di ragazze umanamente folli che si sono lasciate incantare da questa vecchietta, curva per gli anni e le fatiche, capace tuttavia di sguardi vivacissimi e trafiggenti, affascinanti.
Incantami di queste ragazze che passano le ore a fissarti invisibile nel buio luminoso dell'Ostia Santa, per fissarti, parimenti e più invisibile, nel volto dell'Abbandonato.
Non voglio desiderare la morte improvvisa per me e per chi amo, nè la morte violenta, nè la morte nel sonno, per poter vivere e celebrare con consapevolezza questo della morte, che è il momento più importante della vita.
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