Ultimi: mettersi dalla loro parte - L'alfabeto dell'anima di don Prospero

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L'alfabeto dell'anima
di don Prospero Bonzani
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Ultimi: mettersi dalla loro parte

U > Ultimi
 
Mc 9,35: "Se uno vuol essere primo, sia l'ultimo".
 
Voglio sentirmi a disagio, Signore, davanti a chi dice che bisogna rispettare tutti allo stesso modo e non mettersi mai dalla parte di qualcuno: Tu ti sei messo dalla parte di quelli che non avevano nessuno dalla loro parte!
 
Voglio sentirmi a disagio fra le persone educate, oneste, inappuntabili che trattano tutti correttamente e cortesemente, stando però sempre bene attenti a non sporcarsi le mani con la "sporcizia" del Malato, dell'Esaurito, e del Brigante.
 
Voglio sentirmi a disagio davanti alla pubblicità televisiva che presenta nonne arzille e sorridenti, mamme laccate e inappuntabili, papà affettuosi, distinti e simpatici, bambini riccioluti, sempre sani e sempre belli: non li condanno, ma permettimi di compatirli!
 
Dammi di sentire, Signore, che gli Ultimi non sono anzitutto da servire: sono loro in effetti che servono me, persona "normale", salvandomi dal pericolo della banalità, della tranquillità, dell'indifferenza. Voglio provare non soltanto a mettermi, ma anche a sentirmi da una parte, "senza oltraggiare l'altraparte" con il fango del mio disprezzo: voglio stare e sentirmi tifoso della squadra che sta perdendo!
 
Intristiscimi senza inasprirmi, concedimi sofferenza senza insofferenza per questo "mondo" in cui c'è posto solo per i sani, per i giovani, per i belli, per i rampanti, per l'audience, per i potenti, per l'"immagine", per chi decide.
 
Guarda: ci sono piccoli di questo mondo che si sentono Chissachi, e grandi di questo mondo che si sentono piccoli.
 
Tu, mio Signore, stai bene con loro. Stai bene con i Semplici: insegnami non solo a stare con loro, ma a stare bene con loro, a desiderare di essere considerato da loro, ad ambire la "bella figura" con loro, con i Semplici.
 
"Signore Gesù! Insegnami a dare importanza a quelli cui dai importanza Tu: liberami dalla riverenza allo sguardo dei riveriti.
 
Tu hai scelto i Pastori per nascere, i Briganti per morire e Maria per viverci accanto. Insegnami la compagnia dolce e profonda di Maria, mia e tua madre.
 
Voglio rivivere anch'io la "scelta di classe" che Maria cantò dal suo cuore esultante cantando: "Ha rovesciato i potenti dai troni e ha innalzato gli Ultimi!".
 
Voglio gustare il canto del suo silenzio, la sapienza della sua ignoranza, la forza della sua debolezza, il profumo del suo ascolto della tua parola, la visione della sua fede!
 
Insegnami la venerazione del suo sguardo mite, libero, pudico, aperto, profondo, semplice, chiamante,
 
ascoltante, pacificato, illuminato, illuminante.
 
Insegnami il fascino dei suoi occhi, che scopro nel volto dei "piccoli" di questo mondo, grandi nel Regno!
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