Santuario: mariano - L'alfabeto dell'anima di don Prospero

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L'alfabeto dell'anima
di don Prospero Bonzani
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Santuario: mariano

S
 
Es 20,24: "Santuario è ogni luogo dove vorrò ricordare il mio Nome".
 
Quante volte, Madre Santa, hai scelto fra gli "Ultimi" come te chi alimentasse quella fede del Popolo che i "Primi" sembravano abbandonare!
 
Grazie, Maria, Regina del cielo e della terra, che ti sei rivelata in sembianze di ultima contadina, all'ultimo dei tuoi servi, fedele al proclama del tuo "Magnificat": davvero anche così il tuo cielo si è fatto più vicino alla nostra terra, e al nostro cuore!
 
Grazie, Maria, laica e donna, per aver scelto un laico per "restaurare" in quel tempo la tua Chiesa, testimoniando che, pur indefettibile nella sua Chiesa, lo Spirito soffia dove vuole, allora come oggi. Grazie, Maria, per aver scelto la vetta di un monte per dialogare con noi, assecondando lo slancio spontaneo del nostro cuore che alza lo sguardo verso l'alto topografico per scrutarvi il riverbero dell'Altissimo.
 
Grazie, Maria, per le folle di "gente comune" che accorre a te per domandare "una grazia" e tu ne tocchi il cuore colmandolo della Grazia del tuo Figlio: dal raggio al Sole!
 
Grazie, Maria, per tutti i Santi da altare e per i santi qualunque, che sono saliti e salgono fm lassù per domandare luce sulla proprie scelte, segnali e coraggio per le proprie vocazioni, seguendo 1' "istinto spirituale" che da sempre "fiuta" in certi luoghi santi più che in altri il "buon odore di Cristo".
 
Grazie, Maria, per la folla dei Lontani e perforo dei non credenti che nel ricordo di quei passi allungati da fanciulli, accompagnati dalla mano credente di mamme e nonni, verso i sassi del santuario, sentono riaprirsi fessure di luce nel sasso del proprio cuore.
 
Grazie, Maria, per il prodigio costante delle confessioni sacramentali ai tuoi piedi: strappati dalla città e dalle sue ingannevoli difese, tu riporti i nostri cuori, appannati e infragiliti, tra le mani di tuo Figlio, per infiammarli di inaudite conversioni.
 
Grazie, Maria, per questo "magistero parallelo" che, fedelissimo ai tuoi Pastori, trasmette tuttavia dai Genitori, ai figli, ai nipoti, quelle "sensazioni di Dio", quelle "dolcezze dell'anima", quelle "nostalgie di eterno" che soltanto nel velato tepore domestico sono sperimentabili.
 
Grazie, Maria, per questa preziosa pratica del pellegrinaggio al Santuario, sopravvissuta a tutte le insidie turistiche dell'evasione e del "pic-nic": ci ricorda costantemente che non abbiamo qui in terra una residenza fissa ma siamo tutti in viaggio, con le "valigie" più leggere possibile, verso la casa del Tuo Cielo.
 
Grazie, Maria, per questa montagna di ex voto, frutto della fede dei semplici. Al di là di ogni possibile ingenuità testimonia la fede del Popolo, della Chiesa e del Vangelo, secondo cui noi non viviamo abbandonati al nostro solitario e cieco destino, ma accompagnati sempre dalla Tua mano provvidente.
Grazie, Maria, anche per tutto il folklore e il trabocco dei sentimenti che aleggia e palpita attorno al tuo Santuario: anche così ci testimoni e ci incoraggi verso un Vangelo che non è solo verità da credere o legge da obbedire, ma gioia e festa, per noi e per tutti, anticipo e attesa della Tua festa senza fine.
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