Libertà: dal limite fisico
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Rm. 8,13: "Se con l'aiuto dello Spirito nascondete le apparenze del corpo".
Grazie, Signore Gesù, per la libertà interiore, per lo sguardo positivo, per il sorriso aperto che incontriamo nel corpo di quel Malato che non ha accolto la malattia come irreparabile sventura ma come tuo dono misterioso.
Grazie per il cuore libero di amare dentro il corpo dell'operaio appesantito da un lavoro disumano, per quel cuore capace di amare perfino il "padrone" che lo sfrutta.
Grazie per l'allegria, per la voglia di vivere, per la simpatia travolgente che spira dal corpo obeso della ragazza brutta.
Grazie per la serenità luminosa, per il trabocco di affetto, per il fascino irresistibile del ragazzo poco intelligente che sa sorridere del proprio limite mentale.
Grazie per l'intelligenza luminosa di quel ragazzo cresciuto in una modesta famiglia di campagna, che ha sostituito i libri delle scuole medie con il piccone e la vanga del lavoro minorile.
Grazie per la giovinezza travolgente che leggo negli occhi lucidi, sorridenti e penetranti dell'Anziano incartapecorito dalle fatiche e dagli anni.
Grazie per la sensibilità d'animo e per la purezza di cuore che scopro nella ragazza sfacciata che dimentica per un momento il suo atteggiamento provocante per lasciarsi guardare negli occhi.
Grazie per l'intenerimento di cuore e la nascosta, eroica generosità della signora borghese che non si accorgere di coprire il suo costoso profumo con l'odore acre del letto bagnato che accudisce nel ricovero dei vecchi.
Grazie per l'incantevole sorriso felice del panciuto bimbo africano che il mio benessere sta in questo mondo globalizzato uccidendo.
Grazie, Signore, per il miracolo di questo sguardo pulito e penetrante che regali al mio cuore di fango: lo sguardo capace di intuire l'anima al di là della corteccia dei corpi.