Pace: nella Chiesa - L'alfabeto dell'anima di don Prospero

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L'alfabeto dell'anima
di don Prospero Bonzani
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Pace: nella Chiesa

P > Pace
Gv 17, 20: "Che tutti siano una cosa sola"
Fammi soffrire, Signore, delle tensioni, delle non accoglienze, delle scomuniche, delle reciproche squalifiche attorno a Te, ferendomi come se riguardassero proprio me.
Sostituisci nel mio cuore la rabbia per chi divide e contrappone, con tanta compassione per costoro che, forse non sono in pace con se stessi e gli scappa così di fare la guerra fuori di loro!
Addolorami alla vista dei conflitti nell'unica tua Chiesa, che dividono la tunica senza cuciture del tuo vestito facendone penosi brandelli: possano lo stesso Vangelo e lo stesso battesimo farci sperimentare una parentela più affettuosa dei legami di sangue.
Concedimi il dono preziosissimo dell'ascolto per cogliere nell'altro tutta la ragione che possiede, desiderando avere amore più che avere ragione.
Insegnami a scommettere con me stesso che sarò capace di ricucire un conflitto: senza rassegnarmi prima di aver tentato l'impossibile e l'umiliante per sanarlo: meglio la pace ottenuta rinunziando a difendermi più che vincere combattendo.
Insegnami, Signore, a nulla desiderare per chi amo più che il loro desiderio di pace attorno a sè: che stiano bene quando gli altri si vogliono bene, che stiano male quando gli altri si vogliono male!
Ti domando, Signore, il dono della pace e della riconciliazione anzitutto nel mio cuore prima che nelle mie vicende: la pace nel mondo comincia da me.
Insegnami a distinguere accuratamente fra il giudizio sui fatti, anche duro, dal giudizio sulle persone, sempre misericordioso, come vorrei che Tu e gli altri mi giudicaste.
Come la Chiesa oggi riconosce i propri errori donami l'onestà e la maturità di riconoscere i miei errori, ricordandomi che l'immaturo nega e l'adulto ammette i propri peccati.
Insegnami a non lasciarmi ferire dai conflitti del mio ambiente di Chiesa, fatto di credenti, ma peccatori come me: trattienimi dalla tentazione di scuotere la polvere dai miei calzari.
Insegnami Signore, ad essere strumento di riconciliazione, ricordandomi che ogni cucitura di rapporto qui in terra prepara e anticipa il ricamo della comunione definitiva nel Tuo cielo. Fammene impaziente sognatore.
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