Spontaneità: da educare
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Mc 8,35: "Chi
perderà la sua vita per causa mia la troverà".
Grazie, Signore, perchè Tu ci hai inventato per essere felici, nonostante
tutto, anzi, attraverso tutto, qui in terra, e poi continuare, anzi, dilatare
la nostra gioia lassù in Cielo!
Signore Gesù, ti ringraziamo perchè hai avuto il coraggio di pronunziare
una parola tabù per gli uomini d'oggi: la parola
"rinunzia".
Insegnami a usare disinvoltamente questa parola quando vedo necessaria
questa operazione
indispensabile ma antipatica, come chi deve togliere col coltello affilato
la buccia accattivante di una mela bacata dentro.
Tu, Signore, ci hai spiegato che ciascuno di noi è il più terribile nemico
di se stesso, perchè siamo abitati dal peccato che ci conduce a cercare la felicità all'indirizzo sbagliato
del piacere.
Salvami, Signore, da me stesso! Insegnami l'arte antica e dimenticata dei
"fioretti", questi gesti di rinunzia volontaria a qualche piccolo bene per allenarmi a gesti di rinunzia
volontaria a qualche grande male!
Concedimi il sospetto verso le mie reazioni immediate, verso le mie
passioni più spontanee.
Insegnami a
far passare regolarmente la spontaneità alla dogana della mia ragione e della
mia coscienza. Proverò a pagare a questa dogana la tassa di sbarco di qualche
merce non indispensabile, qualche rinunzia volontaria, per essere sicuro di
aver ben controllato tutta la "merce" che faccio uscire dal mio cuore
verso gli altri.
Voglio dirmi
alcuni no facoltativi per saper dire tanti si necessari. Voglio usare la
rinunzia volontaria per sapere con precisione chi comanda in casa mia, se io o
le mie passioni.
Insegnami come
l'amore passi anche per la croce, fino a che il dispiacere della rinunzia si
saprà trasformare nella gioia regalata a chi dalla mia rinunzia trarrà
beneficio.
Fammi
accorgere di quanto spesso la spontaneità mi conduce a consumare un lauto
pranzo solitario sulle panchine della vita anziché un veloce quanto gustoso
spuntino collettivo in cordata verso le vette! Insegnami a conservare come
tesoro prezioso il ricordo luminoso della gioia più grande, raccolta in fondo
al sentiero della rinunzia ad un piacere individuale e piccino.
Concedimi di
perdermi nelle tue braccia, come il bimbo nelle braccia di Mamma: "fa di
me ciò che Tu vuoi, per un mondo più bello, più giusto, più fraterno, più
tuo!". A cominciare da oggi, da qui, da me!