Scuola: come viverla - L'alfabeto dell'anima di don Prospero

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L'alfabeto dell'anima
di don Prospero Bonzani
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Scuola: come viverla

S
Ct 8,2: "Mi insegneresti l'arte dell'Amore?".
Incantami di coloro che vivono con ardore la passione dell'insegnamento, dai docenti alle catechiste, al punto da star male fin tanto che non accendono nel cuore dei giovani, accerchiati dal rumore, lusingati dalle mode, insidiati dalla superficialità, la scintilla di una intelligente curiosità.
Fammi attento al dramma dei miliardi di analfabeti in questo mondo, tentati di vivere con l'istinto della belva, preoccupati soltanto di mangiare per vivere senza domandarsi cosa farne della vita.
Ma spaventami altresì di quella scuola che innesta disinvolta la marcia della concorrenza, per produrre diplomati e laureati che cercheranno soltanto di sistemare se stessi, ricavando un cantuccio sterile e profumato in questo mondo grondante lacrime e sangue.
Libera i nostri studenti dall'ansia nevrotica del voto, unico obiettivo dello studio, per accendergli in cuore la passione di conoscere le bellezze del creato, l'avventura della storia umana, la magia dei numeri, l'incanto dell'arte e della poesia.
Insegna ai docenti il gusto vivace di conoscere anzitutto gli alunni ai quali insegneranno la matematica, prima di conoscere la matematica.
Tocca il cuore degli insegnanti per farli innamorare non di chi riesce meglio ma soprattutto di chi fatica di più, incuriosendoli delle loro famiglie, delle loro storie, delle loro ferite!
Ispira insegnanti capaci di desiderare dalle proprie classi un pò meno l'attenzione alle proprie materie e un pò di più l'attenzione vicendevole tra gli alunni: ripudiando alleanze, connivenze, emarginazioni, miti e conflitti, verso una classe-famiglia, promessa di una società famiglia!
Mandaci Insegnanti capaci di rinunziare volentieri al potere del registro, contando ben più sulla propria autorevolezza, conquistata con la competenza, con l'entusiasmo, con la dedizione e l'affetto.
Libera altresì i nostri Insegnanti dal mito democratico, dalla tentazione di farsi simpatici compagni di viaggio d'avventura con la propria classe, dimenticando che, oggi più che mai, i giovani vivono l'inconfessato bisogno di punti di riferimento.
Apri nelle nostre scuole lo spazio per Te, Signore! Lo spazio per Dio, nè ignorato nè imposto, per liberare nel cuore dei nostri giovani la ricerca dell'Invisibile, l'attenzione al Mistero, la venerazione dell'Uomo, la speranza dell'Eternità!
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