Imprudenza: santa!
I > Imprudenza
Pr 25,21: "Se il tuo nemico ha fame, dagli da mangiare".
Scampami,
Signore Gesù, da una fede fatta di solo buon senso. Da una fede condita con
tanta onestà e tanta saggezza da farmi passare per una brava persona qualunque,
con appiccicato in più il tagliando di presenza alla Messa domenicale e affini.
Scampami dal vivere in una casa che
assomiglia a quella dei non credenti, dal disporre del mio tempo come se non mi
fossi accorto che, fuori dall'uscio, il mondo brucia, dal depositare
tranquillamente in banca tutto quello che guadagno, facendo il sordo alla
famiglie del vicino disoccupato.
Scampami da
una fede che non mi faccia considerare strano e un po pazzo, per il fatto che
giudico spavaldamente tutte le mie giornate pensando a quello che di quel
giorno avrei voluto aver fatto, al momento della mia morte.
Ispirami la santa
imprudenza nell'uso della mia salute, tentando di bruciarla un poco per quelli
che ne hanno meno di me, per la vecchietta fuori di testa che mi chiama di
notte per domandarmi l'ora, per andare al catechismo in parrocchia una sera che
piove a catinelle mentre gli altri sonnecchiano davanti al televisore.
Ispirami la santa imprudenza nell'uso del mio
denaro, fidandomi più della tua Provvidenza che della mia previdenza,
imprestando senza la sicurezza di vedermi restituito il prestito, impegnando
per il Vangelo in parrocchia una parte del mio testamento o una quota di quella
messa da parte per l'appartamento al figlio che si sposa.
Ispirami la
santa imprudenza nell'uso delle mie amicizie, aiutandomi a frequentare persone
scartate, antipatiche, inaffidabili, capaci di mettere in pericolo la mia buona
fama con la loro compagnia. Ispirami la santa imprudenza di imbarcarmi in
avventure di carità e di evangelizzazione, dal semplice catechismo in
parrocchia fino all'impegno per offrire il caffè ed il cuore alle sorelle
Prostitute lungo la Via Crucis del loro Calvario: mi dicono che presumo delle
mie forze, quando sto contando sulle tue.