Dio: sei "qualcuno"
D > Dio
Gn 26,24: "Io sono
il Dio di Abramo"
Signore Gesù: sarebbe più facile per noi levare gli occhi al cielo e
leggere nel firmamento le tracce del tuo Amore provvidente, orologio sapiente del cosmo, e basta!
Sarebbe più facile per noi scendere negli anfratti della nostra coscienza e
ascoltarvi l'eco di una Tua qualche chiamata, e basta!
Sarebbe più facile per noi sfogliare l'atlante geografico dei continenti ed
il dizionario enciclopedico di storia per scoprirvi le tracce diverse, variopinte, dell'unica Tua impronta
digitale, un Dio unico, inseguito da tutte le religioni, e basta!
Sarebbe più facile, Signore! Ma sarebbe più facile come guardarsi
pacatamente nello specchio, anziché fissare lo sguardo, nel viso misterioso di un altro, dell'Altro!
Donami il coraggio di spaccare con un pugno lo specchio che mi ritrovo
davanti a me stesso, a prezzo di qualunque ferita io debba infliggermi alle mani che stringone le mie
certezze.
Grazie, Signore, perchè non sei un'Idea! Grazie perchè non sei la
dilatazione del mio cuore! Grazie perchè non sei un Dio intercambiabile.
Grazie perchè non sei facile: non saresti Dio. Ed io rimarrei solitario in
compagnia di me stesso!
Grazie perchè Tu non sei nato nella storia dei Popoli ma nel grembo di una
ragazza. Perchè Tu non sei la voce delle coscienze, ma una Parola scritta su ingiallite pergamene. Perchè
non sei l'armonia musicale di qualche guru ma un Dio crocifisso. Perchè Tu non raccogli le speranze dalla
voragine delle nostre delusioni, ma ne esci risorto, mangiando i pesci arrostiti in riva al lago.
Grazie perchè sei Qualcuno; perchè sei un Altro; perchè sei Qualcun Altro!
Ed io sono in compagnia di Qualcun Altro.
Grazie Signore, perchè mi hai salvato dell'autoerotismo dell'Anima che abbraccia
se stessa allo specchio!