Pastori: lontani
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Mt 9,36: "Erano come pecore senza pastore".
Quante volte, Signore, abbiamo l'impressione di sentirci sulla fragile barca di Pietro, sballottati da onde vertiginose, incerti sulla rotta, mentre ci passano accanto, veloci e sicuri, le festaiole navi da crociera, che sanno benissimo dove andare!
Quante volte ci sentiamo accerchiati dalle mille voci della pubblicità, dei tuttologi, dei politici e soprattutto da questo avvolgente e stritolante stile di vita radicato sul nulla, e non riusciamo a distinguere la vera tua voce, indicazione sicura verso il traguardo della pienezza e della gioia: come pecorelle che, nell'infuriare della bufera, non distinguono più la voce del Buon Pastore.
E poi che sconforto allorchè il Pastore parla e magari urla, con estrema chiarezza, la tua Parola, come quando il Papa condanna la guerra e dichiara sanguinano questo nostro mondo che vive sul sangue dell'altro (terzo) mondo, e tutto procede inesorabile: "predica Berto che predichi al deserto!"
Ma senza Pastore ci sentiamo soprattutto quando abbiamo l'impressione che tu sia lontano o forse assente. Ce lo ha ricordato con voce affranta il Papa usando la frase audace secondo cui potremmo avere il sospetto che tu ti sia stancato di noi!
Concedi anche a noi, Signore, a immagine amplificata dei distacchi più laceranti della nostra vita, di sperimentare lo strappo di sentirti lontano, lo sgomento di sospettarti assente, addormentato, distratto, lontano dalle vicende della mia vita e della vita del mondo.
Donaci il coraggio, Signore, di seguire consapevoli i tuoi Pastori quando ci indicano la via stretta, il verso controcorrente, giudicati Marziani da questo "mondo" per il quale tu non hai pregato (Gv 17,9).
Donaci di ascoltare i Tuoi Pastori quando questo "mondo" vede il Vangelo superato dalla psicologia, dalla sociologia, dalla storia delle religioni, dalle inflessibili leggi economiche, dalle emergenti filosofie "del pensiero debole", dai fascinosi (e danarosi!) orizzonti orientaleggianti della "New Age"... E quando soprattutto a te che hai detto "Io sono la Verità" risponde sorridendo che la verità oggi non esiste più, divorata dal dilagante relativismo, secondo cui perfino il presunto credente compone un "Cristianesimo fai da te", raccogliendo frammenti fra i più svariati al Supermercato delle Agenzie del pensiero e delle fedi!
E tutto questo, Signore, per nascondere che, alla fine dei conti, il "mondo" ha sostituito il Dio-Trino, secondo cui perfezione è unità delle diversità nell'Amore, con il dio-quattrino, dove tutto "quadra" attorno al benessere di questa parte di mondo, dove essere è avere.
Concedimi di sentirmi estraneo anche ai miei più vicini, quand'essi ci stanno bene in questo mondo sazio e disperato, luccicante e superficiale, vecchio e potente, in questo mondo di fame e di spreco, d'immagine senza volto, di benessere senza guizzo, di rassegnazione senza audacia, di presunti fratelli che non cercano il Padre.
Esigua minoranza di "fuori del mondo" ma non inerti e sconfitti, anzi, militanti per un "altro mondo" perchè tu hai detto "Io ho vinto questo mondo" (Gv 16,33).