Anno liturgico
A
Sap. 7,19: "Dio mi ha fatto conoscere il ciclo degli anni".
Non sia mai che l'anno liturgico diventi per me un meccanico e formale succedersi di gesti, colori, letture, come rileggere sempre lo stesso libro imparato a memoria! Concedimi la grazia di rivivere davvero "di cuore" anche "sentimentalmente" ogni anno l'intera storia della salvezza. Tempi da vivere avvicendando sentimenti forti da trasfondere in corrispondenti gesti di conversione reale!
Ambienta, Signore il mio cuore, agli spazi e ai tempi di questo Anno liturgico che trova nella Pasqua la sua pienezza, nell'Avvento il suo inizio, nella Quaresima la sua militanza e nella Pentecoste il suo maturare: voglio dilatare gli orizzonti delle mie piccole giornate dentro la più vasta prospettiva della storia umana che l'anno liturgico rivive ogni anno. Vivremo l'attimo nell'abbraccio dell'eterno. Insegnami a rivivere i sentimenti dell'Avvento alimentandomi in cuore le sensazioni e i palpiti di miliardi di uomini che inconsciamente, dalle caverne ad Abramo, attesero un Qualcuno. E a rivivere l'oscura, drammatica, esaltante attesa dei discendenti di Abramo: il fremito delle attese universali possa percorrere i piccoli palpiti del mio piccolo cuore!
Insegnami a rivivere in cuore i sentimenti di stupore, di esultanza, di tenerezza, di povertà e di fede che furono di Maria inginocchiata davanti al frutto del suo grembo che non capiva bene di dove fosse entrato nelle sue viscere: è il Natale!
Insegnami a riprodurmi in cuore la lotta che Tu, Figlio di Dio, hai ingaggiato con il Divisore nel deserto, dandomi di percepire ogni mia giornata come inesauribile campo di battaglia fra il bene e il male, fra Dio e l'Oppositore, fra i miei sogni e le mie miserie: in questo mondo di tristissimi: "tiriamo avanti" fammi perenne militante verso il sogno di bellezza che tu sogni per me e per tutti. E' la Quaresima del combattente. Voglio sentirmi combattente in una folla di sconfitti!
Insegnami a nutrire nel mio cuore le più audaci speranze non solo per un mondo più bello ma perfino per un me stesso più bello. In un mondo di rassegnati, di routinari, di "realisti", di pfevedibili, fammi imperdonabile sognatore, sulla scia luminosa della tua Resurrezione: è la Pasqua.
Insegnami a vivere il sentimento della lenta, inesorabile, feconda maturazione, come la terra buona del mio cuore che sa di custodire dentro il seme dello Spirito, e si lascia crescere dentro, nel quotidiano del "tempo ordinario" la fioritura che lentamente colora e profuma questo mondo insipido e grigio: è il tempo dopo la Pentecoste, fino al prossimo Avvento.
Fammi consapevole, Signore, ogni giorno dell'anno, di avanzare vivo, dentro la parabola di tutto il tempo, in cammino verso la perenne primavera dell'eternità: i miei attimi profumeranno perenni e coloriranno indelebili.