Felicità: primo dovere
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Sal. 100,2: "Servite il Signore nella gioia"
Grazie, Signore, perché non ci hai chiamato al dovere ma alla gioia. Grazie perchè il dovere è soltanto la strada che tu non inventi ma solo riveli verso il traguardo inesorabilmente fissato: la felicità.
Grazie, Signore, oggi che tentiamo di colmare il vuoto dentro con le cose fuori, dove la festa è surrogata dal chiasso, dove la fantasia è sostituita dal divertimento organizzato, dove il piacere è scambiato con la gioia, tu insisti: rallegratevi!
Grazie perchè in questo mondo opaco e pesante, dove l'ammucchiata si traveste da abbraccio universale, dove l'erotismo succhia il corpo e vomita il cuore, dove scuola e lavoro sembrano dover compensare nello sballo il castigo di vivere, tu insisti: la gioia, primo dovere!
Grazie perchè in questa umanità computerizzata dove perfino le chiese sembrano trasformare l'esultanza del banchetto eucaristico in uno spettacolo freddo e grigio con pagamento di biglietto d'ingresso a una replica eterna, tu insisti: "Questo vi dico perchè la vostra gioia sia piena!".
Grazie perchè tu ci hai detto che l'Amore e il servizio delimitano la via maestra, e faticosa della gioia. Tu che hai detto: "Amatevi come io vi ho amato... io che sono la Via!".
Grazie perchè tu ci hai detto di non temere chi può ferire il corpo perchè l'armonia dentro alimentata nella pace interiore di un cuore innamorato della vita diventa un tesoro che il ladro non ruba e la tignola non corrompe!
Grazie perchè ci hai detto che quand'anche una madre dimenticasse il suo bimbo, tu non ti dimenticheresti di me. Non dipende dal mio amore per te il tuo amore per me: allora posso stare tranquillo!
Grazie perchè queste fontane di sete che hai zampillato nel nostro cuore, sete di gioia, non sono tragica beffa di un destino crudele, sventurata combinazione chimica nell'evolversi delle ere geologiche, ma traccia delle tue mani all'origine, nostalgia del tuo cuore al traguardo!