Riposo: quello vero - L'alfabeto dell'anima di don Prospero

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L'alfabeto dell'anima
di don Prospero Bonzani
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Riposo: quello vero

R > Riposo
Sal 23,2: "Su pascoli erbosi il Signore mi fa riposare".
Signore! Tu non ci hai fatto per il lavoro, ma per la festa! Insegnami il gusto di una festa fatta di sorrisi, di sguardi, di stupori, di abbracci, di canzoni, di sogni, per noi e per tutti quelli che non possono fare festa! Donaci, Signore, il gusto dei sabati, delle feste, del riposo, delle domeniche, ma secondo i tuoi gusti! Donaci di non scrollare presuntuosamente la testa davanti allo spettacolo dei "condannati a divertirsi". Insegnaci invece ad ascoltare nel profondo del nostro cuore l'urlo silenzioso dei cuori solitari dei nostri compagni di viaggio ammucchiati nei locali di divertimento, che ci stanno invocando senza saperlo, dalla febbre ballerina del sabato sera in discoteca.
Insegnaci ad ascoltare l'urlo inconsapevole che sale dalle morti folli sull'auto che fugge veloce da questo mondo a chissà quale altro mondo, dalle file interminabili ai caselli autostradali in tempo di ferie, dai ragazzi e dalle ragazze, penzoloni davanti al bicchiere di birra della sbornia settimanale...
Insegnami a serenamente liberarmi dall'imperativo categorico delle ferie esotiche, del week-end intimista e piccolo borghese nella casetta in campagna, accanto a quell'orticello coltivato per crearsi un'oasi nella giungla di questo mondo.
Insegnami a fuggire decisamente davanti al delirio della partita di calcio, momento per tanti più esaltante dell' abbraccio coniugale...
Liberami, Signore, da un riposo fatto per dimenticare! Insegnami il gusto del riposo per riscoprire il cuore profondo di quelli che amo, nel dialogo pacificato e trasparente.
Insegnami il gusto del riposo per raccogliere la canzone del creato che tu ci canti continuamente dallo stereo della natura, ascoltato in silenzio accanto alle persone che stimo.
Il gusto del riposo per scoprire in pace i tesori della tua Parola scritta nella Bibbia e scritta nel cuore di tutti quelli che festa non possono conoscere, i Poveri, i Malati, i Soli, i Disperati.
Concedi, Signore, alle persone che amo, di capire che nessun regalo, nè il diamante nè la grossa moto, nè quella zuppa inglese per cui vado pazzo, nè l'assegno in bianco, nessun regalo gradirei più che leggere con loro in calma la tua Parola nei giorni feriali per fame così giorni tutto l'anno festivi!
Ispirami quel gusto sereno per la festa serena con quelli che amo e con quelli che conosco non amati da nessuno, nell'attesa impaziente della festa senza fine del tuo cielo!
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