Straniero: accolto nel proprio cuore - L'alfabeto dell'anima di don Prospero

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L'alfabeto dell'anima
di don Prospero Bonzani
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Straniero: accolto nel proprio cuore

S > Straniero
Nm 19,29: "Sia unica la legge per lo straniero e per il nativo".
Cosa ne pensi, Signore, di questi spostamenti epocali, capaci di sconvolgere insediamenti e situazioni secolari? Non avevi forse Tu assegnato una casa a ogni famiglia e una terra ad ogni popolo? O invece era tutta la terra di tutta la famiglia umana?
Evitami, Signore, la banalità delle frasi fatte secondo cui "ogni uomo è mio fratello" e "casa mia è casa tua". Non voglio recitare degli slogan che riempiono la mia bocca e tappano l'altrui.
Sospingimi, Signore, all'incontro vero, concreto, con lo Straniero, aiutandomi a sentirlo lontano dalla mia sensibilità ma curiosamente vicino al mio cuore.
Fammi curioso, Signore, più che pauroso. Curiose del Diverso più che pauroso della sua invadenza. Se Tu hai creato anche lui, certamente sarà interessante.
Liberami dalla tentazione di considerare mia la terra che abito, mia la cultura in cui sono cresciuto, mia la lingua che parlo, mio il mio piccolo mondo, talora piccino, mia, solamente mia, la mia casa.
Insegnami a risparmiare quel tanto che mi sarà necessario per qualche viaggio: non l'obbrobrio di qualche crociera extra lusso, rimpinzato di leccornie e servito dagli schiàvetti di colore in attesa della mancia; qualche viaggio in mezzo alla gente, là dove la storia volta pagina, là dove l'ingiustizia e la povertà urlano più forte.
Preparami ad accogliere serenamente la notizia che mia sorella, mia figlia o mia nipote si è innamorata di un uomo di colore.
Fammi rispettoso e attento verso le religioni di questi "ospiti/invasori", pronto a coglierne i valori senza ergermi in tuo nome a possessore della mia verità.
Aiutami a mettermi davvero nei loro panni, nelle loro situazioni di abbandono, di separazione, di precarietà, di smarrimento, fino a non colpevolizzare il "marocchino" che mi ha scippato il borsello con il libretto degli assegni.
Apri la porta della mia casa e del mio cuore allo Straniero sporco e arrabbiato, credendo che il linguaggio dell'amore permette di capirsi meglio che con l'interprete simultaneo.
Conducimi ad appoggiare chi tenta di guidare con le leggi e gli interventi un fenomeno che domani potrebbe irrompere con la violenza a imporre quella uguaglianza di cui io stesso ho paura.
Ricordami che la grande famiglia del Cielo è aperta soltanto per chi vive già qui la grande famiglia dell'unica Terra!
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