Simpatia: dono di umanità
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Sir: "Sarai amato dall'uomo gradito a Dio".
Scampami,
Signore, dall'insidiosa tentazione di desiderarmi simpatico per attirare a me
le attenzioni di tutti, come se io fossi il centro dell'universo.
Liberarmi dal
bisogno perverso di vivere elemosinando perennemente il sorriso compiaciuto
degli altri, la sempre rinnovata certificazione della simpatia di cui godo,
come se io non sapessi stare in piedi sulle mie gambe.
Perdonami
quando desidero crudamente attirare la simpatia e le attenzioni degli altri,
sbattendo gli altri a far tappezzeria, incurante dell'umiliazione di chi si
vede dimenticato da chi si ricorda solo di me. Liberami dal sortilegio che magicamente
circuisce la gente d'oggi, schiavi della "audience", per cui la vera
simpatia, il vero riuscito, il davvero amato non è chi ama il suo prossimo, ma
chi lo incanta, con l'immagine del
"sempre-giovane-sano-bello-sorridente-vincente."
Insospettiscimi
della simpatia superficiale, luccicante e fracassona che posso io stesso
conquistarmi nel mio ambiente: spesso la maschera del sorriso nasconde la
smorfia dell'invidia, del dispetto, del disprezzo. Educa, Signore, i gusti
della mia simpatia, pronta a lasciarsi gioiosamente attrarre dalla persona
spigliata e accattivante, ma più pronta a lasciarsi conquistare dalle persone
innamorate della vita, del futuro, del Povero, e di Te!
Insegnami a
saggiamente utilizzare il ricatto affettivo, come quando esigo che per farmi
accettare le dimostrazioni di simpatia che mi si vogliono offrire, esigo che
altrettanta attenzione la si rivolga a chi, intorno, attenzioni non ne ha, e
forse neppure ne merita.
Ricordami che
se sono antipatico normalmente è colpa mia, e la via dell'amore è strada
maestra verso la casa della simpatia.
Signore! Io so
cosa vuol dire provare una simpatia anche (e non solo!) "di pelle",
di cuore, per qualcuno. Io ti domando il regalo di poter provare una simpatia
anche "di pelle" per Te!