Purezza: di cuore
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Mt 5,8: "Beati i
puri di cuore, vedranno (vedono!) Dio"
Intravvede Dio colui che sente abbracciato il suo corpo da chi gli visita
l'anima.
Intravvede Dio chi venera il proprio corpo fragile come santuario
dell'eterno: saprà accarezzarsi sempre con tenerezza.
Intravvede Dio chi si è abituato a incantarsi dell'unica parte indeperibile
del corpo del suo prossimo:
l'occhio. Vivrà in un mondo di eterne giovinezze.
Intravvede Dio chi va addomesticando la belva del proprio corpo affamato di
possedere e di essere posseduto trasformandolo in quella donna e in quell'uomo assetati di sempre
più trasparenti e numerose comunioni, dalla profondità del proprio cuore alla profondità del cuore
degli altri.
Intravvede Dio chi scolora le simpatie e antipatie "di pelle"
passando da rapporti ad occhi spalancati sulla propria ed altrui conoscenza profonda, a rapporti ad occhi chiusi e cuore
aperto, in tenerezza profonda.
Intravvede Dio
colui il cui corpo stesso, pacificato e invitante sempre, domanda all'altro un
abbraccio sempre più profondo: trasfornierà rapporti cordiali in rapporti di
cuore, rapporti lavorativi in tentativi di fraternità, rapporti sessuali in
esperienza di comunione.
Intravvede Dio colui che sogna di vivere i propri abbracci al corpo di chi
ama riconoscendosi abbracciati insieme dall'abbraccio di Dio, mittente del dono
dell'altro, dell'altra, degli altri, di cui lui, lei, è destinataria.