Bambino: nostro maestro
B > Bambini
Lc 1,41: "il bambino le sussultò in grembo."
Signore Gesù, tu ci metti davanti i bambini
come modelli del tuo Regno, il Regno che l'evangelista designa come "Regno
di giustizia, di fede, di fraternità e di pace."
Ma come fare a credere nella venuta di questo
Regno senza quella "santa ingenuità" che tu regali solo all'adulto
che si fa bambino?
Dammi l'ingenuità del
bimbo per credere che il tuo Regno sta venendo anche davanti a questo mondo
dove la corsa al benessere divide gli uomini in pochi sempre più ricchi e in
altri, sempre più tanti, sempre più poveri?
Dammi
l'ingenuità del bimbo per continuare a lottare nel mio piccolo per un Regno di
giustizia, in questo mondo dove i Poveri sono Impoveriti da questa nostra
crescente ricchezza che si dilata come una sanguisuga che più s'ingrossa quanto
più sangue succhia alla sua vittima.
Dammi l'ingenuità del bimbo per sperare in un
futuro della fede per un mondo di fratelli e sorelle, figli e figlie dell'unico
Padre, quando la fede in te non sembra neppure più negata ma semplicemente
dimenticata, specie preistorica destinata a spontanea estinzione.
Dammi
l'ingenuità del bimbo per continuare a intessere rapporti fraterni nel mio
piccolo mondo anche ora che il Sole dell'Avvenire che sorgeva sul grande mondo
della presunta fratellanza socialista è tramontato davanti all'alba del mito
rampante del successo personale.
Dammi
l'ingenuità del bimbo per credere che il tuo Regno di giustizia, di amore e di
pace sta avanzando perfino in me che, più maturo, più mi scopro abitato da
innominabili passioni e trafitto da ferite profonde e nascoste.
Signore Gesù! Tu non rispondi con parole alle
nostre parole. Facci incantare di un bambino, capace di abbandonarsi con
fiducia nelle braccia di mamma, capace di credere alla favola dell'Amore,
capace di sperare in un Cielo abitato da stelle che mai appassiranno: i nostri
cuori incandescenti nel tuo!
Non
permettere, Signore Gesù, che una lucida disperazione invada il mio cuore di
Adulto davanti allo spettacolo di quest'uomo evoluto dalla belva che sembra
alla belva voler ritornare, fino a nascondermi la testa, e il cuore, tragico
struzzo, nelle sabbie mobili del mio mondo piccino.
Dònami invece
tale angosciante disperazione da costringermi ad abbandonarmi con la fiducia di
un bimbo nelle tue braccia di Padre, che ci devi assolutamente essere e devi
assolutamente venire! Venga il tuo Regno. Ci conto!