Giuseppe: evangelico esempio paterno (Lc1)
G > Giuseppe
Lc. 1,17: "Per ricondurre il cuore dei padri verso i fìgli".
Grazie S. Giuseppe per l'accoglienza di un comportamento incomprensibile di
tuo Figlio, perso fra i dottori del tempio,
consapevole che Lui non ti apparteneva.
Manda anche a noi Papà capaci di dare il sangue e la vita per i propri
figli, nel rispetto sovrano della loro persona, consapevoli che il figlio appartiene a se stesso, alla storia e a
Dio prima che a loro.
Grazie S. Giuseppe per il tuo si a una vita così originale della tua
famiglia e di tuo figlio, chiamati da una vocazione specialissima.
Manda anche a noi Papà
desiderosi di vocazione alla generosità umanamente incomprensibili per i propri
figli.
Grazie S. Giuseppe lavoratore manuale, forse analfabeta, scelto appunto
perchè così "piccolo" per operare cose grandi,
come il tuo Concorrente dichiarò alla tua sposa "Ha deposto i potenti dai
troni e ha inalzato gli umili".
Manda anche a
noi Papà uomini riusciti nella vita e nel lavoro, che sappiano farsi piccoli
per accompagnarsi ai loro figli, piccoli per diventare amabili nella vita di
tutti, piccoli per sentirsi, da qualunque posto si muovano, vicini ai Piccoli
di questo mondo.
Grazie S.
Giuseppe per la tua confidenza con gli Ultimi del tuo disperso villaggio:
"può forse nascere qualcosa di buono da Nazaret?".
Manda anche a
noi Papà desiderosi di offrire ai propri figli la confidenza e la simpatia con
gli Ultimi, insieme al disagio per la compagnia di chi assomigliasse a quanti
avevano invece trovato posto negli alberghi di Betlemme.
Grazie S.
Giuseppe per il candore che la tradizione ti attribuisce mettendoti fra le mani
il giglio della purezza nelle raffigurazioni della tua persona.
Manda anche a
noi Papà desiderosi di presentare ai loro figli la virtù virile del pudore che
si muove verso il corpo della donna bussando sempre prima alla porta del suo
cuore.