Generosità: imprudente
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Sal 144,15-18: "Apri la tua mano, Signore, e sazia ogni vivente"
Ma dove sono oggi le tue mani Signore? Dove sono le tue mani davanti alla folla infinita di coloro che tendono le loro mani verso le tue?
Fammi gustare la gioia di dare al Disperato non solo il mio tempo e il mio denaro ma soprattutto il mio cuore, la mia casa, l'ospitalità nella mia famiglia.
Insegnami a non guardare il Disperato da dietro i doppi cristalli delle finestre del mio cuore: voglio lasciarmi toccare, avvolgere, sconvolgere dalla sua persona; dalla tua persona, Signore, di casa nel suo cuore! Voglio condividere!
Voglio rendermi conto di quanto sia più felice di me chi riesce ad essere più generoso di me.
Conducimi a osservare con interesse appassionato le vicende di qualche Ultimo di questo mondo, come seguo le vicende affettive della mia famiglia, come scruto le nostre ultime analisi mediche.
Fammi sentire forestiero e dissociato da una società del mercato globale che produce i Disperati come pezzi di scarto indispensabili al benessere dei benestanti, anche se concede talvolta un modesto, temporaneo soccorso a quelli che prima ha ferito.
Accendimi in cuore la santa invidia per la gioia che leggo negli occhi di quanti sanno abbracciare i loro figli di sangue con lo stesso entusiasmo con cui abbracciano i Derelitti ricevuti in regalo di nozze al posto del biglietto per la crociera.