Consolazioni: di Dio
C
Mt 11,25: "venite a
me voi tutti affaticati e oppressi, Io vi consolerò"
Voglio ammettere,
Signore, il bisogno che sento di "lamentarmi" con qualcuno. Non son
fatto per bastare a me stesso, nelle grandi come nelle piccole difficoltà. Si,
è vero!
Ispirami,
Signore, la compostezza di chi da rattristarsi dignitosamente, di chi sa
aspettare a confidarsi, di chi riesce a portare con fierezza le sue
frustrazioni, nel cuore trafitto.
Ammaestra,
Signore, il mio cuore, a contemplare serenamente le mie sconfitte, le amicizie
perse, gli anni galoppanti, gli amori svaniti, i treni irrimediabilmente persi
della mia vita, facendo la pace con le mie ferite. Dammi dignità e
riservatezza.
Ricordami i danni
arrecati, il veleno versato, le ferite inflitte, lo scandalo dato e sofferto
per il mio lamento ringhioso o strisciante.
Signore! Ho
bisogno di lamentarmi con qualcuno! Ho bisogno di appoggiare il mio capo
avvilito sulla spalla di qualcuno: ma tu sei davvero Qualcuno per me!
Lungi da me il
vivere la fede come favoletta consolatoria e anestetica di fronte alle
difficoltà della vita, ma ci sono sentimenti che neppure a chi mi è più vicino
posso confidare: non capirebbe. Allora so che posso cercare la Tua
consolazione. Voglio scriverTi davvero anch'io la mia corrispondenza d'amore. E
allora posso domandarti che anche e soprattutto poggiando il mio capo sul Tuo
cuore io possa sentire la carezza delle Tue consolazioni. Perchè Tu, Parola,
Povero e Tabernacolo, sei Qualcuno per me.
Non ti vedo e
non ti tocco, ma il solo sapere che Tu ci sei, e mi ascolti, questo è davvero
qualcosa, e tanto, per me!