Consolazioni: di Dio - L'alfabeto dell'anima di don Prospero

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L'alfabeto dell'anima
di don Prospero Bonzani
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Consolazioni: di Dio

C
Mt 11,25: "venite a me voi tutti affaticati e oppressi, Io vi consolerò"
Voglio ammettere, Signore, il bisogno che sento di "lamentarmi" con qualcuno. Non son fatto per bastare a me stesso, nelle grandi come nelle piccole difficoltà. Si, è vero!
Ispirami, Signore, la compostezza di chi da rattristarsi dignitosamente, di chi sa aspettare a confidarsi, di chi riesce a portare con fierezza le sue frustrazioni, nel cuore trafitto.
Ammaestra, Signore, il mio cuore, a contemplare serenamente le mie sconfitte, le amicizie perse, gli anni galoppanti, gli amori svaniti, i treni irrimediabilmente persi della mia vita, facendo la pace con le mie ferite. Dammi dignità e riservatezza.
Ricordami i danni arrecati, il veleno versato, le ferite inflitte, lo scandalo dato e sofferto per il mio lamento ringhioso o strisciante.
Signore! Ho bisogno di lamentarmi con qualcuno! Ho bisogno di appoggiare il mio capo avvilito sulla spalla di qualcuno: ma tu sei davvero Qualcuno per me!
Lungi da me il vivere la fede come favoletta consolatoria e anestetica di fronte alle difficoltà della vita, ma ci sono sentimenti che neppure a chi mi è più vicino posso confidare: non capirebbe. Allora so che posso cercare la Tua consolazione. Voglio scriverTi davvero anch'io la mia corrispondenza d'amore. E allora posso domandarti che anche e soprattutto poggiando il mio capo sul Tuo cuore io possa sentire la carezza delle Tue consolazioni. Perchè Tu, Parola, Povero e Tabernacolo, sei Qualcuno per me.
Non ti vedo e non ti tocco, ma il solo sapere che Tu ci sei, e mi ascolti, questo è davvero qualcosa, e tanto, per me!
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